Verro (Rai) sul calo degli ascolti del Festival | “Lento, noioso e la scenografia fa tristezza”

di Redazione

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Verro (Rai) sul calo degli ascolti del Festival | “Lento, noioso e la scenografia fa tristezza”

| venerdì 21 Febbraio 2014 - 11:46

Il Festival di Sanremo quest’anno non piace. Ma non è solo una questione di ascolti, anche dal CdA della Rai arrivano delle frecciatine alla conduzione di quest’anno e alle scelte fatte durante le serate.

“Mi accodo agli italiani che quest’anno hanno disertato il Festival di Sanremo” ha detto Antonio Verro, membro del cda Rai, al “24 Mattino” su Radio 24. “Il Festival – ha aggiunto Verro – ormai lo vedo più per dovere professionale che per piacere. È lento, monotono, la scenografia ansiogena fa tristezza, l’orchestra è nascosta come a dire che la musica non è più centrale. Poi la scelta delle canzoni, quel ripudiare il termine di canzone popolare e orientarsi su canzoni radical-chic non mi piace. Infatti quando poi arrivano Arbore o Baglioni è il tripudio della buona musica”.

Verro ha anche criticato una scelta di ieri sera: “A proposito di musica mi ha stupito una scelta. Giustamente è stata fatta una celebrazione al Maestro Abbado, ma l’orchestra ha suonato un pezzo di Mozart, ignorando totalmente Verdi, il nostro più grande compositore. Tutti i teatri del mondo celebrano Verdi, il Festival di Sanremo lo ignora”.

Antonio Verro si è anche detto “francamente preoccupato per il calo di ascolti. Non ho nulla contro Fazio ma ripetere per il secondo anno gli stessi personaggi è sbagliato in radice. La gente vuole novità. Dunque no a Fazio il terzo anno? Io avrei cambiato anche quest’anno. La formula è ripetitiva, lo è anche il modo di narrare. Credo che un anno basti”.

Infine il componente del Cda di viale Massini dice la sua sulla questione dei compensi: “Sull’esagerazione dei cachet concordo, in questi momenti di crisi si deve tagliare quel che si può. Purtroppo questo cda ha rinunciato a una serie di poteri, che sono stati conferiti al presidente, per cui da noi passano in esame solo i contratti oltre i 10 milioni di euro. Quindi non passa quasi più nulla, perchè questi artisti hanno contratti e compensi pluriennali che sono sotto i 10 milioni di euro. Certo i compensi dovrebbero essere trasparenti, queste cifre non sono più sostenibili e sopportabili. Credo anche poco al tema della concorrenza che sarebbe violata. La concorrenza è quella che è. Ci dicono ‘ma se non prendiamo noi quell’artista, lo perdiamo’. Io rispondo: ‘Ma dove va?!’ Sono questi grandi personaggi che hanno bisogno della Rai, non il contrario. Fazio? Non so lui ma tutti gli altri dove vanno? Fazio aveva fatto un tentativo di andare a La7 che e’ durato lo spazio che è durato”.

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