Il pomeriggio di passione del popolo a 5 Stelle | Critiche e commenti “spaccano” il web

di Roberta Zarcone

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Il pomeriggio di passione del popolo a 5 Stelle | Critiche e commenti “spaccano” il web

| mercoledì 26 Febbraio 2014 - 20:03

Un pomeriggio di fuoco, consumato fra lacrime, polemiche, reazioni e, ovviamente, commenti a favore della scelta del vertice. Uno dei giorni più lunghi per il popolo dei grillini, il cosiddetto “popolo del web” chiamato a votare su una decisione così importante per il futuro del Movimento. Un rincorrersi di notizie, indiscrezioni e suggerimenti, scandito dalle notizie che due dei senatori sotto accusa si erano dimessi spontaneamente, Fabrizio Bocchino e Luis Alberto Orellana.

Altri senatori hanno annunciato di volersi dimettere in sostegno ai colleghi e in contrapposizione al comportamento di Beppe Grillo. Il primo è stato Maurizio Romani che su Facebook ha scritto: “Oggi rassegno le mie dimissioni da senatore della Repubblica per lealtà e fedeltà allo Stato e alle Sue istituzioni, agli ideali stessi del Movimento 5 stelle e alla mia coscienza di uomo e di cittadino”. Insieme a Romani oggi pomeriggio anche la senatrice Laura Bignami ha annunciato la sua intenzione di lasciare il gruppo dei pentastellati.

Addirittura Alessandra Bencini è corsa via dal Senato con gli occhi gonfi di lacrime dichiarando: “Basta. Voglio tornare a casa, così non va”. Sarebbero a rischio di dimissioni anche Monica Casaletto e Cristina De Pietro. Mentre Elena Fattori ha perfino chiesto l’annullamento della votazione online e ha confermato che potrebbe salire a dieci il numero dei senatori pronti a dimettersi.

Ma la ribellione non riguarda solo il gruppo dei senatori, la polemica si è diffusa anche al gruppo parlamentare: non è da escludere, infatti, che un gruppo di onorevoli decida di lasciare Grillo. Sembra proprio che gli ex grillini stiano facendo i conti per creare un loro gruppo indipendente.

Proprio su questa ipotesi uno dei fedelissimi di Grillo, il palermitano Riccardo Nuti, ha scritto un post su Facebook molto duro nei confronti dei colleghi senatori: “La storia dell’espulsione per non poter esprimere l’opinione critica o difforme è una bufala. Ieri sono emerse delle cose ben peggiori, fra queste la volontà di essere quanto più possibile critici con lo scopo di attirare le persone anti-M5S e anti-Grillo per creare un nuovo movimento. Dichiarazioni che ieri Campanella ha detto essere false e che invece poco fa ha ammesso essere vere. Ieri è stato chiesto a questi senatori se erano disposti a smetterla con il loro ufficio stampa parallelo e con questi continui attacchi. Risposta: Questi sono fatti nostri”.

Nel frattempo su Twitter l’ashtag #M5s è fra i primi trend topic. Naturalmente non è mancata l’ironia sprezzante dei cinguettii che in massa hanno messo in evidenza la velocità con cui anche il Movimento 5 stelle abbia cominciato a spaccarsi e a creare delle sotto correnti una volta entrato nei palazzi di governo. Proprio com’è successo in precedenza al Popolo della libertà e naturalmente al Partito democratico, che in base ai tweet al vetriolo fanno scuola sulla capacità di dividersi.

Tra i tweet più divertenti quello del giornalista Gianni Riotta: “Cara Rete, se non ratifichi l’espulsione dissidenti #M5S, sia ben chiaro, io e Casaleggio ti espelliamo dalla Rete capito? Tuo @beppe_grillo“.

E non poteva certamente mancare all’appello l’ormai famoso account fake di Gianni Cuperlo: “Compagni: siamo dei geni. Dopo il #pdl abbiamo insegnato anche al #m5s a spaccarsi. Questo è progressismo. #belloefake“.

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