Scarcerato l’aggressore del tassista di Milano | Riconosciuta l’attenuante della provocazione

di Redazione

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Scarcerato l’aggressore del tassista di Milano | Riconosciuta l’attenuante della provocazione

| giovedì 27 Febbraio 2014 - 11:29

Davide Guglielmo Righi, l’uomo che ha aggredito il tassista Alfredo Famoso, morto martedì scorso, è stato scarcerato e posto ai domiciliari.

A deciderlo è stato il gip di Milano, Gianfranco Criscione, che ha derubricato il reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale, riconoscendo a Righi l’attenuante della provocazione, perché, a quanto è emerso, l’uomo stava per essere investito sulle strisce pedonali dal taxi, insieme alla sua compagna incinta di 8 mesi, e perché Alfredo Famoso sarebbe sceso dalla macchina con un atteggiamento minaccioso e aggressivo.

Per il magistrato “la dinamica della vicenda porta senz’altro ad affermare che l’indagato, pur avendo colpito il capo della vittima con una pesante arma impropria, non avesse intento di uccidere Famoso, bensì solo quello di arrecargli una lesione o, comunque, di percuoterlo”. Il gip ha derubricato il reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale, disponendo la scarcerazione dell’indagato.

Davide Guglielmo Righi è diventato di nuovo padre. La sua compagna, che attraversava con lui le strisce pedonali in via Morgagni, a Milano, prima della lite che ha portato alla morte del tassista, ha partorito una bimba. È il terzo figlio di Righi che ne aveva già avuti altri due da precedenti relazioni.

“Venerdì sera alle 18.45-19.00 in piazza Bacone ang. Morgagni ci sarà un brevissimo momento di silenzio sul luogo della tragedia e di riflessione sulle nostre azioni spesso troppo nervose e troppo insofferenti. Non c’è più il rispetto, il senso civico, il dialogo: 10 minuti di silenzio dei cittadini del quartiere per ritrovarci come essere umani (nessuna contestazione o strumentalizzazione. Solo silenzio, candele e fiori)”. Lo scrive il Codacons in relazione alla tragica vicenda del tassista di Milano, Alfredo Famoso, morto all’ospedale Niguarda. L’associazione ha ricevuto questa nota dai cittadini del quartiere e vi aderisce: “Più umanità, più calma, riflettiamo perché certe cose non succedano più”, e’ la dichiarazione di Marco Donzelli, presidente del Codacons, che parteciperàal momento di silenzio.

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