Crimea, Kerry: “Per noi il referendum è illegale” | Sabato si riunisce il Consiglio di sicurezza Onu

di Redazione

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Crimea, Kerry: “Per noi il referendum è illegale” | Sabato si riunisce il Consiglio di sicurezza Onu

| venerdì 14 Marzo 2014 - 19:21

Gli Usa non riconosceranno il risultato del referendum per la secessione della Crimea dall’Ucraina perché ritengono la consultazione “illegale”. Lo ha riferito il segretario di Stato americano, John Kerry al termine del vertice bilaterale a Londra con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. E la tensione in Ucraina continua a salire: la notte scorsa sono morte tre persone negli scontri tra i sostenitori delle due fazioni in lotta.

Il segretario di Stato Usa ha poi ribadito quanto espresso anche dal presidente Obama: “Continuo a sperare in una soluzione diplomatica della crisi in Ucraina”, ha detto, aggiungendo che ci saranno “conseguenze dirette” se i militari russi entreranno in Crimea.

Posizione opposta quella espressa poco prima in conferenza stampa dal ministro degli esteri russo Lavrov. “Mosca rispetterà il risultato del referendum di domenica sulla secessione della Crimea dall’Ucraina”. Sulla stessa lunghezza d’onda degli Stati Uniti invece l’Ue. Per L’Europa il referendum in Crimea che si terrà domenica “non ha effetto legale” in quanto non rispetta la Costituzione ucraina. “Non riconosceremo il risultato di un referendum illegale” ha ribadito la portavoce della Commissione europea, assicurando che Bruxelles “seguirà da molto vicino la situazione e gli sviluppi di questo fine settimana” a cui “reagiremo in modo appropriato nel momento. appropriato”.

Anche il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunirà sabato in una sessione straordinaria per decidere se dichiarare l’invalidità del voto in Crimea. Secondo alcune fonti diplomatiche si voterà una risoluzione alla quale si presume che la Russia eserciterà il diritto di veto in qualità di membro permanente del Consiglio.

Intanto un drone americano è stato intercettato dai russi sui cieli della Crimea. Lo ha riferito il Rostec, la holding pubblica russa che opera nel settore della difesa. “Il drone volava ad un’altezza di 4.000 metri ed era invisibile da terra e abbiamo interrotto il collegamento di controllo con gli operatori americani”, si legge in un comunicato.

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