Dimissioni dell’assessore regionale all’Economia Bianchi, le reazioni

di Redazione

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Dimissioni dell’assessore regionale all’Economia Bianchi, le reazioni

| mercoledì 19 Marzo 2014 - 16:53

“Provo dispiacere e rammarico per la decisione di Luca Bianchi di lasciare la guida dell’assessorato all’Economia: con lui la Sicilia ha iniziato un importante e delicato percorso di risanamento dei conti e messa in sicurezza del Bilancio, un percorso sostenuto con convinzione dal Pd rispetto al quale non si potrà fare alcun passo indietro”, ha detto il capogruppo del Partito democratico all’Ars, Baldo Gucciardi.

“L’assessore Luca Bianchi ha potuto contare in ogni momento del suo mandato sulla vicinanza del gruppo del Megafono. A Bianchi oggi esprimo la solidarietà e la stima di tutti i nostri parlamentari. La Sicilia, con le sue dimissioni, perde un professionista che in questo anno ha lavorato sodo per mettere in ordine i costi della Sicilia, con una vera spending review che ha portato la regione fuori da un vero rischio default”, afferma Giovanni Di Giacinto, capogruppo del Megafono all’Ars.

“È fallita la linea economica di un governo, ora completamente senza bussola e pronto a brancolare nel buio. Crocetta ora può solo dimettersi”. Così i deputati regionali del Movimento 5 Stelle che tornano a invocare le dimissioni di un “esecutivo fallimentare, ricco di proclami, ma povero di fatti. Le rivoluzioni annunciate da Crocetta – prosegue la nota – non hanno partorito nemmeno il classico topolino, anzi, il governo si accinge a spegnere il lume della speranza per i prossimi lustri, pianificando un mutuo che paralizzerà l’economia dell’isola per i prossimi trent’anni”.

“Le dimissioni di Luca Bianchi devono riportare tutti a riflettere sulle effettive esigenze dei siciliani. Il lavoro svolto con serietà e determinazione dall’assessore Bianchi ha consentito alla Sicilia di riprendersi un ruolo nello scenario nazionale, grazie all’impressionante risanamento dei conti della Regione, circa 1 miliardo di risparmi solo nel 2013 e lo smaltimento di debiti pregressi per 600 milioni di euro. Un’opera che nessuno credeva possibile”, ha ricordato, in una nota, Articolo 4.

“Le dimissioni di Bianchi, nel confermare le contraddizioni del governo Crocetta che, al di là dei proclami, non è stato capace neppure di sfiorare le vere priorità della Sicilia, dovrebbero dare la stura, insieme ad una nuova giunta, anche, ad un riesame delle modalità gestionali finora messe in atto, che hanno aggravato le criticità della nostra Isola”, dice il capogruppo del Ncd all’Ars Nino D’Asero. “Riteniamo – aggiunge – che sia questo per Crocetta il momento giusto per cambiare rotta e attuare una riforma globale che corregga e sani le gravi criticità che finora non hanno fatto altro che peggiorare la situazione”.

“Spiace constatare che una persona per bene qual è l’ex assessore Bianchi abbia pensato di poter concretamente affrontare e risolvere i temi economici della Sicilia confidando nel Pd siciliano. Al netto della tanto strombazzata rivoluzione crocettiana, della quale ancora si attendono gli effetti, Bianchi non poteva non sapere che il Pd che avrebbe dovuto sostenerlo è lo stesso che ha governato la Sicilia con l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. Immaginare discontinuita’ di azioni politiche e amministrative da se stessi poteva essere, al massimo, puro esercizio di retorica”, afferma il capogruppo Pid-Gs all’Ars, Toto Cordaro.

“Auspichiamo che il Governatore si affretti a creare le condizioni per un’azione di Governo seria e concreta. Il timore, purtroppo, è quello che il presidente, in un momento di difficoltà e confusione in cui si trova, possa essere facilmente condizionato dai ricatti di alcuni gruppi di parlamentari a lui alleati e, cedendo, oggi, alle loro lusinghe, domani rischia il totale naufragio del suo governo. Al di là del danno per Crocetta, a noi stanno particolarmente a cuore i timori per le ricadute negative che subirebbe la Sicilia”, scrivono Marco Falcone e Vincenzo Figuccia, capogruppo e vice di Forza Italia all’Ars.

“Le dimissioni dell’assessore Bianchi sono un atto dovuto ancorché tardivo. Sarebbero state più opportune all’indomani della bocciatura della finanziaria regionale da parte del commissario dello Stato”, dice il parlamentare della Lista Nello Musumeci Gino Ioppolo che aggiunge: “Il resto è una storia già annunciata. Rimane da chiedersi se le dimissioni sono del tutto volontarie o sollecitate sotto sotto dal presidente Crocetta per fare spazio al Partito democratico che continua a chiedere l’azzeramento della giunta. Dire che il governo della regione e la sua maggioranza versano in uno stato confusionale è perfino superfluo”.

“Apprendiamo con dispiacere la notizia delle dimissioni dell’assessore Luca Bianchi, che ha dimostrato sino ad oggi una grandissima competenza nel gestire i problemi del bilancio della Regione siciliana ereditati dal passato”, dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che aggiunge: “Certo nessuno è insostituibile ma recuperare una professionalità, una correttezza e un’autorevolezza come le sue non sarà affatto semplice. Quello che più preoccupa adesso è la manovra di variazione di bilancio, da cui dipendono gli stipendi di decine di migliaia di siciliani, che adesso rischia un percorso ancora più difficile”.

“Le dimissioni di Bianchi sono un atto di responsabilità verso i siciliani onesti, che credono nelle istituzioni e da esse si aspettano risposte, ma sono anche la conferma del fatto che l’immobilismo del governo è reale e rappresenta una condizione che la Sicilia non può più permettersi”: lo dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia a proposito delle dimissioni dell’assessore regionale all’economia, Luca Bianchi. Pagliaro ha aggiunto: “Crocetta tragga adesso da solo le conclusioni e provi ad assicurare alla Sicilia un nuovo governo, con una maggioranza effettiva e nel più breve tempo possibile, perché altrimenti il rischio è il tracollo”.

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