Spese pazze all’Ars, la Corte dei Conti vuole vederci chiaro | Da chiarire entro 30 giorni le spese “dubbie”

di Maria Teresa Camarda

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Spese pazze all’Ars, la Corte dei Conti vuole vederci chiaro | Da chiarire entro 30 giorni le spese “dubbie”

| venerdì 28 Marzo 2014 - 08:15

Alla Corte dei Conti, le rendicontazioni presentate dai gruppi dell’Ars non sono bastate. Molte le voci che “non tornano”, presunte irregolarità. Ci sarebbero almeno due milioni di euro da contestare, secondo Maurizio Graffeo, a capo della sezione di controllo della Corte. A tutti i gruppi, nessuno escluso, dal Pdl al Movimento 5 Stelle, dal Pd ai Democratici e riformisti per la Sicilia.

Al Partito democratico la Corte dei Conti ha chiesto di specificare meglio alcune spese per il personale e il noleggio di una Ford Focus e di una Alfa Giulietta. Contestate anche le spese per il convegno sulla sanità in Sicilia dello scorso 5 dicembre all’Hotel San Paolo.

La documentazione dell’ex gruppo del Pdl è definita dai magistrati contabili “confusa e incompleta”. “Per alcune spese non c’è alcuna fattura”, scrivono nella nota inviata al gruppo. Ingiustificata, pare, la spesa per le consulenze esterne e gli incarichi, per circa 118 mila euro.

Al Movimento 5 Stelle, il gruppo con la spesa maggiore per il personale esterno, la Corte dei Conti ha chiesto una verifica sulla “certificazione del possesso dei titoli di studio degli assunti dal gruppo” e una relazione sul lavoro che svolgono. Contestate anche le spese per una missione a Bruxelles del giugno scorso e le note sui rimborsi elettorali al mandatario Luigi Rosario Cammarata (quasi 9 mila euro).

Personale, convegni, cene, necrologi e missioni le spese che i magistrati contabili chiedono di specificare meglio ai gruppi Udc, Mpa, Pid-Cantiere popolare e Grande sud, Democratici e riformisti per la Sicilia, Articolo 4, Megafono e Lista Musumeci.

Entro 30 giorni le note di integrazione alla rendicontazione dovranno pervenire alla sezione controllo della Corte dei Conti che alla fine deciderà se ammettere o meno nei rendiconti le spese dubbie, altrimenti i deputati dovranno restituire i fondi all’Ars.

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