Windows XP va in pensione | Ansia e panico tra gli utenti

di Redazione

» Costume » Windows XP va in pensione | Ansia e panico tra gli utenti

Windows XP va in pensione | Ansia e panico tra gli utenti

| sabato 29 Marzo 2014 - 12:55

Giorno otto aprile, la Microsoft ha annunciato che toglierà il supporto a Windows XP, uno dei sistemi operativi più amati e usati nel mondo. Famoso per la sua stabilità si è presto conquistato un posto nei pc di tutto il mondo.

In base alle statistiche diffuse, XP gira ancora su un computer su tre e sull’80% dei pc della pubblica amministrazione e sulla stragrande maggioranza dei bancomat.

La mancanza di supporto significa lasciare nelle mani di hacker e di organizzazioni malavitose il potere di poter controllare il funzionamento di molti computer a loro piacimento, con danni incalcolabili.

Dati sensibili, progetti e le attività di persone e imprese sono a rischio. La Microsoft ha costantemente ricordato l’importanza di farsi trovare pronti alla nuova data.

Perché, nonostante gli avvertimenti, ancora una grande quota di persone usa il vecchio XP? Innanzitutto perché viene percepito come ancora funzionante e affidabile per i compiti che gli vengono affidati. I computer su cui gira sono, nella maggior parte dei casi, incompatibili senza interventi strutturali ai nuovi sistemi operativi. Sulla pagina della Microsoft sono ancora presenti i requisiti di sistema del vecchio sistema operativo. Dando una rapida occhiata, ci si rende conto, che si tratta di macchine semplici e obsolete. Secondo la prima legge di Moore, la capacità di calcolo dei processori raddoppia ogni diciotto mesi. Un processore da 233 Mhz poteva, infatti essere considerato potente dieci anni fa. Adesso con un processore di quel tipo molti degli usi che possiamo considerare normali per un pc sono preclusi.

Se è un computer usato in ambito lavorativo, si teme la perdita di tempo e di denaro derivante dal dover istruire il proprio personale all’uso delle nuove macchine. Ultimo fattore è il costo delle licenze dei nuovi sistemi operativi e di tutti i programmi annessi e connessi come gli applicativi per l’ufficio e i programmi specialistici per ogni settore professionale.

Il motivo per cui molte persone non hanno fatto l’upgrade si può, quindi sintetizzare, col fatto che hanno di fronte o la spesa certa per fare l’upgrade ai pc o la spesa potenziale derivante dai malfunzionamenti degli hacker.

Secondo gli studi della psicologia delle decisioni, una branca della psicologia che si occupa di spiegare come la gente realmente sceglie, un soggetto tra un evento negativo certo e uno probabile sceglierà quello probabile perché, almeno, qualche possibilità di rimanere indenne c’è.

La cosa che rimane preoccupante è quell’altissima percentuale di pc della Pubblica Amministrazione su cui ancora non è stato fatto l’upgrade con tutti i rischi sulla privacy e sugli eventuali disservizi che ne potrebbero derivare.

In alcuni settori l’ansia è diventata palpabile, quasi come quella del Millennium Bug di fine secolo (la catastrofe che avrebbe dovuto spedirci all’età della pietra). Di sicuro il mondo non finirà l’8/04 e il nuovo giorno verrà accolto dai mugugni di chi malvolentieri ha dovuto spendere i soldi per aggiornarsi e dalle risate di chi, sorridente, incontrerà amici e parenti dicendo: “Vi llava rittu iu ca non c’era bisognu di ittari sti soddi”.

di Marco Guarnaccia

Leggi anche: 

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820