La scure della spending review viene calata dal ministro degli Esteri Federica Mogherini sugli ambasciatori italiani: l’esponente del governo Renzi ha proposto un cambio degli stipendi in linea con le politiche di risparmio per conservare “un totale di 108 milioni di euro in tre anni”, con degli interventi che riguardano anche “una revisione del trattamento economico del personale all’estero”.
La Farnesina ha proposto un pacchetto di proposte che prevede “risparmi di 16 milioni di euro nel 2014, 42 milioni del 2015 e 52 nel 2016, per un totale di 108 milioni in 3 anni”. La Mogherini ha spiegato tutti i passaggi della sua spending review davanti alle Commissioni Esteri di Camera e Senato.
Il ministero degli Esteri è “tra le amministrazioni meno costose: il suo bilancio è pari allo 0,2% del bilancio statale e allo 0,1% del Pil”, ha spiegato il numero uno della Farnesina sottolineando che la Francia investe nella propria diplomazia l’1,8% del Pil e la Germania l’1,1%”.
Del resto i nostri ambasciatori hanno un costo più elevato dei colleghi europei: ad esempio a Tokyo, l’ambasciatore italiano guadagna da 27.028 euro al mese, mentre quello tedesco percepisce soltanto 10.018. Anche gli stipendi dei rappresentanti a Washington sono decisamente diversi: l’italiano prende 24.606 euro al mese, il tedesco 9.495 euro.
