Si scambiavano video pedopornografici sul web | Tre arresti e 25 indagati in tutta Italia

di Redazione

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Si scambiavano video pedopornografici sul web | Tre arresti e 25 indagati in tutta Italia

| sabato 12 Aprile 2014 - 07:37

Sono state arrestate tre persone per detenzione e divulgazione di video pedopornografici sul web tra Messina, Napoli e Prato. Altre 25 persone sono state indagate per il medesimo reato. Questi i risultati nati da un’inchiesta della Procura di Catania che ha fatto eseguire anche diverse perquisizioni domiciliari a Roma, Bologna, Napoli, Teramo, Cagliari, Modena, Prato, Grosseto, Bergamo, Varese, Brescia, Torino, Genova e Trieste dagli agenti della polizia postale.

Ad essere stati arrestati sono un pensionato di 64 anni del Messinese, un impiegato di 41 anni di Prato ed un operaio di 44 ani di Napoli. Gli investigatori hanno trovato nei computer dei tre oltre 20mila file divisi tra video e fotografia pedopornografici. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati 20 notebook, 65 hard disk, 2 tablet, 8 smartphone e oltre 100 supporti di salvataggio di dati.

L’indagine è stata condotta con l’impiego di agenti sotto copertura e il coordinamento del Centro nazionale di contrasto della pedopornografia on line di Roma e si è concentrata principalmente sullo scambio di materiale illegale attraverso il celebre programma di scambio dei file peer-to-peer Emule. Secondo quanto riportano alcune fonti della polizia nei video oltre alle immagini di sesso esplicito sarebbero state rinvenute anche sequenze di vere e proprie torture.

 “L’età di diverse delle persone coinvolte è particolarmente elevata. A Cagliari ha 73 anni, a Napoli uno degli indagati ha 68 anni, a Milano uno ne ha 61. L’arrestato di Messina ha 65 anni”. Lo afferma – in merito all’operazione contro la pedopornografia on line che ha portato a 25 perquisizioni in diverse città italiane nei confronti di 25 indagati, tre dei quali son stati arrestati – il vice questore aggiunto della Polizia di Stato e dirigente del compartimento Polizia postale e delle comunicazioni Sicilia orientale, Marcello La Bella.

“La Polizia postale, comunque, oltre alla repressione del fenomeno – ha aggiunto La Bella – è seriamente impegnata sul fronte della prevenzione: incontri nelle scuole, iniziative itineranti come ‘Una vita da social’, il truck della Polizia Postale che ha fatto tappa a Catania lo scorso 7 marzo”. “A Catania – ha concluso – gli esperti della Polizia hanno già incontrato oltre 15.000 ragazzi delle scuole medie e cercato di spiegare tra l’altro la gravità della pornografia minorile”.

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