Mi chiamo Kyle, risolvo problemi | Il senso di Lafferty per il gol decisivo

di Domenico Giardina

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Mi chiamo Kyle, risolvo problemi | Il senso di Lafferty per il gol decisivo

| domenica 13 Aprile 2014 - 15:50

Il calcio è probabilmente lo sport che più si lega alle imponderabilità del caso. Non è una scienza capace di essere codificata per assiomi matematici. Segue delle sue traiettorie indefinibili che gli analisti del caso cercano di interpretare e sviscerare.

A volte senza trovare risposta. E magari non ce ne sarebbe nemmeno bisogno. In fondo basta guardare le cifre, sorridere ed evitare di far troppa “filosofia” attorno a quello che rimane lo sport popolare per definizione.

È quello che fa Kyle Lafferty, centravanti nordirlandese del Palermo che in Sicilia sta trovando la sua consacrazione. Niente di più, niente di meno. D’altronde il calcio è materia semplice. E tale lo rende il “Dylan Gol” rosanero. Mi chiamo Kyle, risolvo problemi.

Titolare o sostituto per lui non fa differenza. Quando c’è da entrare in campo e sciogliere intricate matasse lui risponde presente. Lo ha fatto a Trapani in un derby bloccato sullo 0-0 e cosparso di insidie a ogni angolo, e continuerà a farlo in una stagione che lo ha visto toccare quota 10 gol per la seconda volta in carriera.

Da tempo “King Kyle” inseguiva la doppia cifra, raggiunta solo nella stagione 2010/2011 quando vestiva la maglia dei Rangers Glasgow. Allora furono 11 le reti nella Premier League scozzese, con il Palermo di questa stagione ha la possibilità di superare ampiamente il suo record personale.

A Palermo sta dimostrando di saper segnare in qualunque maniera: di testa, di potenza, di fino, su calcio piazzato. Il suo repertorio, grazie a un’ottima tecnica di base, è ampio e diversificato. Inoltre ha la capacità di incidere immediatamente sulle gare. Quattro dei suoi dieci gol arrivano da subentrato, a conferma di questa sua caratteristica.

I tifosi amano questo gigante buono che mette sempre la solita grinta britannica appena mette piede in campo. Che sia per un solo minuto o per 90 lui dà sempre il massimo e Iachini sa di poter contare su di lui. Ma se c’è una persona che i sostenitori rosanero devono ringraziare per averlo in Sicilia, questa è Gattuso, l’ex tecnico rosanero che l’ha voluto fortemente con sé nella sua prima avventura da allenatore.

Lafferty si è ambientato perfettamente a Palermo e con i compagni sta scacciando l’incubo della serie B. E chi potrebbe farlo meglio del Dylan Dog rosanero?

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