Bankitalia, nuovo record del debito pubblico | Napolitano: “Ridurlo è un dovere verso i giovani”

di Maria Teresa Camarda

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Bankitalia, nuovo record del debito pubblico | Napolitano: “Ridurlo è un dovere verso i giovani”

| lunedì 14 Aprile 2014 - 12:03

Nuovo massimo storico per il debito delle amministrazioni pubbliche a febbraio scorso. Lo rileva la Banca d’Italia nel supplemento al Bollettino statistico dedicato alla finanza pubblica. Il debito ha raggiunto 2.107 miliardi e 157 milioni di euro. L’aumento rispetto al mese di gennaio è stato di 18 miliardi.

L’incremento, si legge nel supplemento, riflette per 10,7 miliardi il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e per 6,8 miliardi l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (pari a fine febbraio a 64,8 miliardi, 49,6 a febbraio del 2013). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 19,0 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 1,5 miliardi e quello degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.

Dopo l’aumento di gennaio, torna dunque a calare il debito degli enti locali. Secondo il supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia il debito delle amministrazioni locali, che era ripartito a gennaio dopo 8 mesi consecutivi di calo, è sceso a febbraio da 110,3 a 108,8 miliardi di euro. A fronte di un lieve incremento del debito dei Comuni dai 47 di gennaio a 47,1 miliardi, il debito delle Regioni è diminuito da 38,9 a 38,3 miliardi. Sostanzialmente stabile invece quello delle Province a 8,4 miliardi.

Dai dati del supplemento risulta che le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari in febbraio a 27,3 miliardi, lievemente superiori al valore registrato nello stesso mese del 2013 (27,0 miliardi).

Di riduzione del debito pubblico, ha parlato ieri da Fazio anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Quando si parla di necessità assoluta di ridurre il debito pubblico in Italia, non si dice abbastanza che lo si deve fare non perché ce l’ha chiesto l’Europa ma perché è un dovere verso i giovani”.

“Quando diciamo che dobbiamo sbarazzarci del fardello” del debito pubblico “pensiamo – dice il Capo dello Stato – soprattutto a loro, perché in Italia si è stati bravissimi nel gestire questa montagna di debito pubblico, bravissimi nel regolare le emissioni di titoli pubblici, nel controllare i tassi di interesse, ma ce lo portiamo sempre sulle spalle”.

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