Omicidio Rostagno, la requisitoria dei pm | “Sul luogo del delitto c’era Vito Mazzara”

di Redazione

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Omicidio Rostagno, la requisitoria dei pm | “Sul luogo del delitto c’era Vito Mazzara”

| lunedì 14 Aprile 2014 - 13:05

“L’ufficio ritiene di aver dimostrato di poter affermare, con certezza, che tra i soggetti, finora rimasti ignoti, sul luogo del delitto, c’era Vito Mazzara”. Lo ha detto il pm Gaetano Paci, stamani, in Corte di assise a Trapani, proseguendo la sua requisitoria nel processo per l’omicidio del giornalista e sociologo Mauro Rostagno, ucciso a Valderice il 26 settembre 1988. Imputati sono Vito Mazzara (accusato di essere uno dei killer) e l’ex capomandamento di Trapani, Vincenzo Virga.

“La sequenza dei colpi esplosi, la precisione, il calibro delle armi impiegate, il fatto che la testimone (Monica Serra, ndr) sia rimasta illesa”, per l’Ufficio sono elementi che “portano la firma di Mazzara”. Il pm ha poi fatto riferimento alla superperizia genetica: i periti della Corte,infatti, sostengono che le tracce di Dna, rinvenute nel sottocanna del fucile impiegato per uccidere Rostagno, abbiano una “forte compatibilità” con il patrimonio genetico dell’imputato. L’ex comandante del Ris di Parma, generale Luciano Garofano, consulente della difesa, ha però contestato la perizia affermando che quelle tracce “sono frutto di una miscela genetica dovuta a contaminazione”.

Ad animare l’aula ci pensa l’altro imputato, Vincenzo Virga, il presunto mandante dell’omicidio: “Mi hanno denudato prima di accedere alla saletta… e questo capriccio, che a Parma non c’era, mi ha costretto a ritardare la mia presenza”, ha detto il boss,  giustificando il ritardo di quasi un’ora con cui è stata avviata la videoconferenza dal carcere di Opera (Milano). “Per me è stato solo un capriccio, signor presidente”. Il presidente della Corte di assise di Trapani, Angelo Pellino, dopo le dichiarazioni spontanee del boss, ha detto: “Chiederemo chiarimenti”.

“Mariano Agate (mai indagato per il delitto, ndr) si è, di certo, lamentato con Totò Riina di Mauro Rostagno”. Lo ha detto il pm Francesco Del Bene affermando che “più volte Vito Mazzara (imputato di essere uno degli esecutori materiali del delitto, ndr) ha ricevuto ordini da Vincenzo Virga di uccidere. Ed è certo che questa regola sia stata rispettata anche in questo caso”, ha aggiunto. Il pm, nel sottolineare che i collaboratori di giustizia Francesco Milazzo e Vincenzo Sinacori, hanno parlato di “malcontento di Cosa nostra per i servizi televisivi di Rostagno”, ha evidenziato che Giovanni Brusca riferì agli inquirenti che, dopo il delitto, Riina disse: “I mazaresi, i trapanesi si livarunu sta camurria” (si sono liberati di un rompiscatole). Per Del Bene, “le altre piste battute, da quella interna a quella che porta al delitto Calabresi, hanno solo intorpidito l’istruzione dibattimentale”.

“È una vergogna aver battuto tutte queste piste, dai servizi segreti a quella interna; siamo stati tre anni a parlare di stupidaggini”. Per il pm Del Bene “è chiaro che si tratti di un omicidio di mafia”.

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