Stato-mafia, il procuratore generale chiede di non trasferire il processo

di Redazione

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Stato-mafia, il procuratore generale chiede di non trasferire il processo

| venerdì 18 Aprile 2014 - 11:29

“Dichiarare l’inammissibilità dell’istanza di remissione” del processo sulla trattativa Stato-mafia: è questa la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione Edoardo Scardaccione innanzi ai giudici della Sesta sezione penale della Suprema Corte.

Anche l’Avvocatura dello Stato che rappresenta il Consiglio dei ministri ha chiesto di respingere la richiesta di trasferire il processo sulla trattativa da Palermo a Caltanisetta. La remissione è stata chiesta dai difensori degli ex ufficiali dei carabinieri Mori, De Donno e Subranni. Tra gli imputati del processo c’è anche Marcello Dell’Utri. Il verdetto è atteso in serata.

Gli avvocati di Totò Riina, Giovanni Brusca, Leoluca Bagarella e Massimo Ciancimino, si sono opposti all’istanza – presentata alle difese dai tre ex ufficiali dell’Arma imputati nel processo sulla trattativa Stato-mafia – di trasferire da Palermo a Caltanissetta il processo in corso innanzi alla Corte d’Assise del capoluogo siciliano.

Alla base dell’istanza sono stati addotti motivi di preoccupazione per la pubblica incolumità dopo le minacce di morte rivolte da Totò Riina nei confronti del pm Mino Di Matteo.

Per conto di Marcello Dell’Utri – agli arresti in Libano – non si è presentato nessuno dei suoi difensori, costituitisi in Cassazione nel procedimento sulla trattativa Stato-mafia. Per l’ex senatore avrebbero potuto partecipare all’udienza i legali Giuseppe Di Peri e Pietro Federico ma, evidentemente, i suoi difensori hanno scelto di non esprimere alcuna richiesta in merito all’istanza di remissione presentata dai legali dei tre ex ufficiali dell’Arma imputati nel processo. Assenti anche i difensori dell’ex presidente del Senato, Nicola Mancino, per il quale si erano costituiti Massimo Krogh (che difende Dell’Utri in Cassazione nel processo sul concorso esterno, rinviato al 9 maggio) e Umberto Del Basso De Caro, che è stato nominato sottosegretario.

“Esprimo soddisfazione per la decisione della Corte di Cassazione che ha mantenuto il processo sulla trattativa Stato-mafia a Palermo. L’istanza di rimessione di tre imputati è stata per fortuna respinta. La magistratura di Palermo ha sempre in passato dimostrato ampia autonomia e imparzialità. E’ giusto che il processo resti ai suoi giudici naturali”, è stato il commento di Antonio Ingroia, presidente di Azione Civile, movimento che aderisce alla Lista Tsipras

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