Le vendite al dettaglio continuano a diminuire, ma i discount riescono a sopportare la fase discendente. Sono sempre di più gli italiani che si rifugiano nei cibi a basso costo e nei beni di consumo low cost. Le ricevuti fiscali emesse dalle piccole botteghe e negozi di quartiere sono sempre meno, mentre la grande distribuzione, con i prezzi più bassi, continua a vedere i suoi carrelli pieni e scontrini sostanziosi.
La diminuzione per le vendite al dettaglio sono diminuite, nel mese di febbraio, dell’1 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e in una condizione pressoché identica a quella del mese scorso, in cui si attestava a -0,2 per cento. La fotografia dell’Istat mette in luce una condizione di calo generalizzato sia per i prodotti non alimentari, che registrano un – 1,2 per cento, che per quelli alimentari -1 per cento. L’istituto di statistica segnala questo come il terzo calo tendenziale consecutivo, ma è tutta la distribuzione a subire una frenata. Infatti il mese di febbraio ha fatto registrare cali sia per le imprese della piccola distribuzione che perdono l’1,6 per cento, mentre la grande distribuzione registra una perdita, più contenuta dello 0,5 per cento.
Gli unici esercizi che sembrano mantenersi al riparo dall’andamento negativo sono i discount. Il calo delle vendite a febbraio nei discount registra un + 2,6 per cento rispetto al 2012. Per ipermercati e supermercati si registrano le diminuzioni degli scontrini, rispettivamente dello 0,9 per cento e dell’1,7 per cento, mentre i piccoli negozi perdono il 2,1 per cento nelle vendite alimentari e l’1,5 nelle vendite non alimentari. La flessione generale registrata dall’Istat è dello 0,5 per cento per la grande distribuzione e dell’1,6 per cento per i piccoli negozi.
