Se potessi avere ottanta euro al mese… | Il consulente speciale per il “tesoretto” di Renzi

di Marco Pomar

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Se potessi avere ottanta euro al mese… | Il consulente speciale per il “tesoretto” di Renzi

| sabato 10 Maggio 2014 - 08:03

Ho aperto un nuovo ufficio di consulenza. Consiglio agli italiani con meno di 1.500 euro di stipendio come spendere gli ottanta in più al mese. Per soli dieci euro studio il vostro stile di vita e vi dico cosa conviene comprare con i restanti settanta. Non è un cattivo lavoro, ma ci vuole competenza. E io ce l’ho, modestamente.

Ho bisogno di un profilo completo, usi e costumi, hobby e vizi, segreti e bugie. Per chi vuole la consulenza super luxe, con soli 20 euro al mese studio un prospetto dinamico, che modifichi ad ogni stipendio l’investimento.

Ieri è venuto il mio portiere. Per questo mese  gli ho suggerito un pomeriggio al bagno turco e due fette di filetto. Al signor Giarrusso ho consigliato un’ora con Jessica, un chilo di gamberoni, e l’ultimo Fabio Volo. Lì forse ho sbagliato, non sapevo che Jessica avesse alzato le tariffe. Vatti a fidare dei trans!

Il lavoro è buono, non mi lamento. Ricevo per appuntamento e, per non fare perdere tempo al cliente, chiedo di mandarmi prima un questionario compilato via mail. In questo modo lavoro con calma a casa e aiuto l’impiegato in difficoltà a non commettere errori. È facile lasciarsi prendere dalla foga spendereccia sotto l’entusiasmo dovuto alla proposta di Renzi. Il sor Carlo, al solo annuncio del Presidente del consiglio, si è riempito di rate come un criceto di semi, e ora piange lacrime amare, come Conte dopo il Benfica.

La signora Barbagallo era indecisa: aumentare la dose mensile di yogurt al mirtillo, che adora, o concedere qualcosa al marito, come per esempio il gorgonzola stagionato? In quel caso, conoscendo bene il marito, ho detto alla signora di comprarsi un nuovo completino intimo, il marito avrebbe gradito più del gorgonzola.

Sembra facile, eppure con ottanta euro al mese è semplice lasciarsi andare a spese voluttuarie e poco efficaci. Il mio compito è anche quello di differenziare le proposte per fare ripartire l’economia. In fondo incarichi come il mio dovrebbero essere incentivati dallo Stato, sono una specie di benefattore della collettività.

Al maestro elementare Ricotta, per esempio, ho consigliato di risuolare le sue vecchie scarpe. Non che ne avesse bisogno impellente, piuttosto è stato per incentivare anche l’antica arte del ciabattino, ormai in crisi da tempo. Il signor Carlo mi ha ringraziato. Il ciabattino, intendo.

Per il signor Giacchetti otto bottiglie di nero d’Avola, e una camicia di flanella. Per padre Mario ottanta euro di libri di Odifreddi, per espiare. Al geometra Russo mezza visita prostatica sempre rimandata, alla moglie di Testori due biglietti per il teatro, che ci tiene tanto, e con quello che resta, a spettacolo terminato, due pezzi di pizza a taglio e una coca light.

Ho visto il signor Lo Iacono particolarmente stressato. Chi non lo sarebbe, con quella moglie e suocera in casa? A lui sarebbero serviti 8.000 euro per salvarsi, ma nel frattempo gli ho consigliato una consulenza psicologica mensile. E per non mandarlo da ciarlatani, magari un neo laureato che neppure lo conosce e gli spilla soldi, mi sono offerto come psicologo. Non che lo sia davvero, ma in fondo capisco le persone con poco, chi meglio di me?

Ogni tanto anche io incappo in qualche inconveniente. Può capitare che il cliente non gradisca il profilo da me studiato e rifiuti la mia proposta. La signora Mascetti non ritiene di doversi iscrivere in palestra. Preferiva aumentare la scorta di dolci, ma non è che io posso assecondare proprio tutto! Signora, faccia lei. Poi però non si lamenti se suo marito frequenta Jessica.

In linea di massima sconsiglio di mettersi dentro rate superiori ai sei mesi. Ricordatevi che questo governo è appeso a un filo, e la sua caduta potrebbe rimettere in discussione l’intera storia degli ottanta euro.

Nel frattempo io sogno una vittoria di Grillo e mi preparo per un aumento iperbolico di lavoro. Mille euro al mese di reddito di cittadinanza per i disoccupati, col lavoro nero che c’è da noi, sarebbero una pacchia. Venite da me, in quel caso, ve lo dico io come spendere tutto quel denaro, che non ci siete abituati.

Confido negli italiani: hanno creduto a quella del milione di posti di lavoro, si berranno pure questa.

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