Riforma del Terzo settore al via | Renzi chiede ai cittadini di collaborare

di Redazione

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Riforma del Terzo settore al via | Renzi chiede ai cittadini di collaborare

| martedì 13 Maggio 2014 - 10:45

Matteo Renzi ha presentato attraverso il suo profilo di Twitter la proposta del governo per avviare la riforma del Terzo settore. Da oggi al 13 giugno Matteo Renzi terrà aperta una consultazione con i cittadini sulle linee guida che insieme al governo ha presentato. Per scambiare le proprie idee con il governo in merito alla riforma del terzo settore si potrà inviare una mail a terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it. Al termine della discussione verrà prodotto un ddl delega che verrà poi presentato in Consiglio dei ministri il 27 giugno.

Nel documento presentato dal governo sul Terzo settore si legge: “Esiste un’Italia generosa e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone. E’ l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no-­profit, delle fondazioni e delle imprese sociali. Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo”.

“Noi crediamo che profit e non profit possano oggi declinarsi in modo nuovo e complementare per rafforzare i diritti di cittadinanza attraverso la costruzione – si legge nel documento – di reti solidali nelle quali lo Stato, le Regioni e i Comuni e le diverse associazioni e organizzazioni del terzo settore collaborino in modo sistematico per elevare i livelli di protezione sociale, combattere le vecchie e nuove forme di esclusione e consentire a tutti i cittadini di sviluppare le proprie potenzialità “.

Nel progetto presentato dal governo sembra essere chiaro come i principali obiettivi da perseguire siano: il welfare partecipativo, la valorizzazione del potenziale di crescita e occupazionale delle attività legate all’economia sociale, la premiazione dei comportamenti donativi “o comunque prosociali” dei privati cittadini o delle singole imprese. Per raggiungere questi obiettivi le linee guida individuate dal governo sono diverse è tra queste, quella che sembra essere più rilevante: “una leva per la difesa della patria”. Si immagina ad un servizio civile universale per 100mila giovani, anche stranieri,  all’anno durante il primo triennio.

Inoltre viene poi sottoposta all’analisi la ricerca con una chiara distinzione giuridica per “soggetti privati” che in realtà sono “pubblici per le finalità di utilità e promozione sociale che perseguono”. Viene così pensata una riscrittura dei confini del terzo settore stabilendo i confini tra associazionismo di promozione sociale e impresa sociale e tra volontariato e cooperazione sociale. Una nuova indicazioni viene espressa anche sulla valorizzazione del principio di sussidiarietà “verticale e orizzontale”, in modo da fare cessare gli sprechi generati dall’azione del pubblico nel sociale.

Per il governo tema fondamentale è quello di lavorare al decollo dell’impresa sociale per dimostrare che : “capitalismo e solidarietà possono abbracciarsi in modo nuovo attraverso l’affermazione di uno spazio imprenditoriale non residuale per le organizzazioni private che, senza scopo di lucro, producono e scambiano in via continuativa beni e servizi per realizzare obiettivi di interesse generale – e conclude il documento – dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del terzo settore, assicurando la trasparenza, eliminando contraddizioni e ambiguità e fugando i rischi di elusione”.

 

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