Turchia, lutto nazionale per tre giorni /FT /VD | Oltre 270 i morti, centinaia ancora intrappolati

di Maria Teresa Camarda

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Turchia, lutto nazionale per tre giorni /FT /VD | Oltre 270 i morti, centinaia ancora intrappolati

| mercoledì 14 Maggio 2014 - 13:13

La Turchia ha proclamato tre giorni di lutto nazionale per la tragedia nella miniera di carbone di Soma, in cui sono morti centinaia di minatori. Lo ha annunciato l’ufficio del primo ministro, Recep Tayyp Erdogan, spiegando che la misura è già entrata in vigore e comporterà l’esposizione delle bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici.

Intanto non si ferma la corsa contro il tempo per salvare i superstiti rimasti intrappolati sottoterra anche se, con il passare delle ore, la speranza di ritrovare qualcuno ancora vivo va via via attenuandosi. Secondo il quotidiano turco Milliyet, nelle gallerie le persone intrappolate potrebbero arrivare a 350, forse anche 400. Ma le informazioni al riguardo rimangono confuse. Dalla miniera, che si trova a 120 chilometri da Smirne, sono già stati recuperati 274 corpi senza vita, come ha reso noto il capo del governo Erdogan, che si è recato sul luogo della tragedia. Le persone tratte definitivamente in salvo sarebbero 363 e tra queste almeno 80 feriti, di cui quattro in gravi condizioni.

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“Siamo profondamente scioccati per quanto accaduto – dice alla all’agenzia di stampa internazionale Misna, Metin Bakkalci, presidente della Turkish Foundation for Human Rights. – È una tragedia annunciata, viste le condizioni di lavoro e l’assenza di precauzioni in molte miniere del paese”.

“A provocare il crollo sarebbe stata un’esplosione, forse un corto-circuito, ma starà alla magistratura accertarlo e accertare le responsabilità” dice ancora l’attivista, sottolineando che “da anni le associazioni di categoria e i sindacati chiedono una revisione delle leggi che regolamentano le attività minerarie e soprattutto maggiori controlli, purtroppo senza risultati. Tutto questo poteva essere evitato”. Tra le vittime, inoltre “potrebbero esserci minori, la cui presenza purtroppo non è rara nelle miniere turche” ammette ancora Bakkalci.

La Soma Holding, appaltatrice della miniera, ha beneficiato della politica di privatizzazioni avviata negli anni ’90 dal governo di Ankara: secondo recenti dichiarazioni del presidente della società, grazie al sistema delle ‘Royalties’ – che prevede l’affitto di una miniera in cambio di una quota annua di carbone – l’azienda è stata in grado di ridurre il costo del carbone da 130-140 dollari per tonnellata a 23,80 dollari la tonnellata. A far crollare i prezzi – accusano i sindacati – sarebbe soprattutto il subappalto del lavoro a ditte non qualificate.

>ANCHE IL PAPA HA PREGATO PER LE VITTIME

Un leader del sindacato dei minatori, Nurettin Akcul, ha detto alla televisione turca che quello di Soma potrebbe rivelarsi “il peggiore incidente registrato in una miniera turca” nonostante, nelle prime ore dal diffondersi della notizia, il partito di maggioranza per la giustizia e lo sviluppo (Akp) avesse cercato di minimizzare il numero di vittime. Nella zona il governo avrebbe dispiegato un massiccio numero di forze dell’ordine per evitare l’insorgere di disordini da parte dei familiari delle vittime.

Da tempo nel paese ci sono forti polemiche sulla sicurezza nelle miniere e proprio su Soma l’opposizione aveva chiesto invano due settimane fa l’istituzione di una commissione d’inchiesta. Studenti universitari e associazioni di categoria hanno indetto per oggi manifestazioni ad Ankara, Istanbul, Izmir, Antalya, e altre città del paese.

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