Stato-mafia, in aula le telefonate di Mancino | “Io so che cosa ha fatto Dell’Utri”

di Redazione

» Cronaca » Stato-mafia, in aula le telefonate di Mancino | “Io so che cosa ha fatto Dell’Utri”

Stato-mafia, in aula le telefonate di Mancino | “Io so che cosa ha fatto Dell’Utri”

| giovedì 15 Maggio 2014 - 13:17

“Sono qui perché voglio ascoltare personalmente in aula le telefonate tra me e il povero Loris D’Ambrosio”. È quanto dichiarato dall’ex presidente del Senato, Nicola Mancino arrivato all’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, dove oggi si tiene una nuova udienza del processo per la trattativa tra Stato e mafia.

Mancino è accusato di falsa testimonianza. Sono diverse le telefonate registrate dai magistrati tra Mancino e l’ex consigliere giuridico del Quirinale Loris D’Ambrosio, morto lo scorso anno per infarto. Nella conversazione del 25 novembre 2011, i due parlano del modo di condurre le indagini da parte dei magistrati palermitani. D’Ambrosio diceva: “Fanno un passo avanti e due indietro, due passi avanti e quattro indietro… perché gli conviene tenere aperte queste… voragini per poi infilarci ogni volta la cosa che più gli fa comodo in quel momento…”

E Mancino: “Mò pure questa cosa di Dell’Utri… ma io so Dell’Utri che cosa ha fatto! Ma mi sembra che… diciamo è rafforzativa della tesi secondo cui Dell’Utri, per conto anche di Berlusconi, ha fatto trattative…”. D’Ambrosio rispondeva: “Sì, ma insomma sono sempre le stesse cose che ormai ricicciano… non mi sembra che c’è una cosa determinante, non lo so…”.

Nella stessa occasione Mancino si lamenta con D’Ambrosio: “Avevo letto un articolo di Arena che, invece di parlare di Dell’Utri, infila anche Mancino. Ho chiamato Messineo (procuratore capo di Palermo, ndr) e gli ho detto che qualche volta, con questa storia delle indagini, bisognerebbe fare una dichiarazione che io non sono iscritto nel registro degli indagati. Messineo mi ha risposto che non aveva intenzione di rilasciare nessuna dichiarazione, né che si è indagati, né che non si è indagati. Allora mi è venuto il sospetto, ho avuto una telefonata da una funzionaria della Dia che mi ha detto che il 6 dicembre dovrei stare a Palermo come persona informata sui fatti. Il solito Di Matteo… insomma”.

E D’Ambrosio “Ma non è indagato?”. La risposta di Mancino: “Non sono indagato, però ho il timore…sa com’è, non si capisce che cosa vogliano, oltretutto. Io sono molto scocciato, detto con franchezza”.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820