Picchiato dal branco di compagni di scuola | La mamma mette le foto su Facebook

di Redazione

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Picchiato dal branco di compagni di scuola | La mamma mette le foto su Facebook

| venerdì 16 Maggio 2014 - 10:44

Una mamma contro il branco di bulli. Da tempo un gruppo di adolescenti delle scuole perseguita con botte e insulti un compagno di scuola. La mamma del ragazzo però non accetta di vedere l’adolescenza del figlio rovinata dal branco e mette in moto una denuncia particolare. La donna, infatti, dopo avere preso le dovute misure insieme alla scuola ha anche pubblicato le fotografie del corpo del figlio martoriato dalla violenza dei bulli.

La donna, racconta il quotidiano “Il Giorno”, inizialmente non si era resa conto della gravità della situazione. Pensava che fosse l’età del figlio a tenerlo per ore chiuse in camera sua. La mamma del giovane pensava che fossero dei cambiamenti dovuti all’età, ma purtroppo si sbagliava.

Il primo avviso delle violenze è stato un calcio. Evidentemente un calcio molto forte, dal referto medico, infatti è emerso che il ragazzo per via delle botte dei compagni aveva una tibia spostata dalla sua sede. Ma non solo. La vita dello studente era costellata di pizzocotti, spintoni, pugni, scherzi pesanti e di cattivo gusto, calci a lui e alle sue cose. Una situazione che grazie all’aiuto dei genitori e di alcuni docenti ha avuto una fine.

“Quello che è accaduto è grave – racconta la mamma di Mandello sul Lario a “Il Giorno” –  ma per il bene di mio figlio e anche degli altri ragazzi se la questione si chiude con i provvedimenti della scuola noi non faremo denuncia. Sono successe cose brutte ma non voglio rovinare la vita di ragazzini di 14 anni”. Una denuncia, appunto, che non è arrivata. Ma i carabinieri hanno ascoltato la donna.

Una garanzia per la donna che ha parlato con gli uomini dell’Arma spiegando che si augura che questa storia finisca e che non ha nessuna intenzione di rovinare la vita di un gruppo di 14enni, ma la gravità della situazione l’ha spinta a prendere delle misure in difesa del figlio.

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