I primi 80 giorni del governo Renzi | Il premier lo racconta in 10 slide

di Redazione

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I primi 80 giorni del governo Renzi | Il premier lo racconta in 10 slide

| venerdì 23 Maggio 2014 - 15:59

In conferenza stampa a Palazzo Chigi il primo ministro Matteo Renzi ha presentato, come da abitudine ormai, il dieci slide l’operato dei primi ottanta giorni del suo governo. “Vi diciamo le cose fatte – spiega Renzi parlando delle slide – e, su ogni argomento, qual è la prossima sfida – e precisa – In questo modo chi ha pensato che i nostri interventi fossero soltanto spot adesso dovrebbero ammettere che esiste un piano complessivo, che i pezzi del puzzle stanno andando a posto”.

Sono punti fermi e precisi quelli su cui Renzi pensa di potere sviluppare l’azione di governo: meno tasse, operazioni sul lavoro, sulla scuola e la cultura. Per Renzi è fondamentale continuare a seguire la tabella di marcia che il governo si è dato: “Tutte le date sono state confermate ma dobbiamo darci le scadenze perché l’Italia è come una bicicletta che sta in equilibrio solo se pedala”. Sul possibile ostacolo alle riforme dovuto ad un possibile esito negativo delle elezioni di domenica 25 maggio, il premier risponde: “Sulle riforme andremo avanti comunque, non mollo. Il risultato elettorale sarà più importante in Europa che in Italia”.

Sul lavoro Renzi apre la presentazione mostrando una fotografia di gruppo che immortala il momento della firma del decreto su Electrolux. Questo, secondo Renzi, è uno dei migliori risultati raggiunti dal Governo in questi primi ottanta giorni. Ma nel novero dei risultati raggiunti Renzi elenca anche l’abbassamento dell’Irpef e gli accordi, come quello con Fincantieri, firmati in questi ultimi giorni. “La disoccupazione non si combatte facendo convegni – dice – ma con una politica industriale e una serie di provvedimenti normativi. Il prossimo sarà la rapida approvazione del ddl delega sul Lavoro che noi contiamo di accelerare il più possibile”.

Mentre per la scuola l’annuncio verte sulla partenza di diecimila cantieri per mettere in sicurezza gli edifici scolastici. “Ora – spiega il premier –  che ci siamo messi sulla strada buona per la sicurezza degli studenti senza annunciare la riforma della riforma che controriforma, siamo in condizioni di fare finalmente un grande progetto educativo sulla scuola per valorizzare insegnanti e ruolo dell’educazione”. Spazio anche per i  risultati raggiunti nella cultura. “Non c’è Italia possibile – spiega il primo ministro –  senza un grande investimento sulla cultura.  Il punto centrale è l’Art bonus che consiste in agevolazioni fiscali per privati che investono in cultura”.

“Non siamo riusciti a far capire l’importanza del fatto che non si voterà più per le Province – dice Renzi rimproverando se stesso sulla pubblicità alle riforma in atto – dopo decenni non si voterà più per questi posti politici”. Renzi comunque non perde l’occasione, questa volta, di ricordare tutte le riforme che il governo starebbe portando avanti: “La legge elettorale è passata alla Camera. Al Senato si è incardinato il ddl sulla riforma del Senato. Abbiamo accolto la richiesta di M5s e Fi di non ‘inquinare’ la campagna elettorale con la discussione sulle riforme. Per me è stato un errore ma abbiamo accettato. Non voglio essere fanatico o ideologico ma dalla prossima settimana al Senato si torna a lavorare sulle riforme – e aggiunge – Dobbiamo correre perché entro giovedì dobbiamo presentare il progetto di delega fiscale per stare nei tempi annunciati”.

Tra le diverse iniziative del governo Renzi parla anche di quelle legate alla trasparenza della Pubblica amministrazione: “Voglio che l’Italia sia leader nella classifica della trasparenza, voglio che sia non il Paese della nebbia ma quello del sole. Entro il mese di giugno presenteremo online tutte le spese”. Mentre sull’Europa i temi sono quelli della campagna elettorale: “”Basta con l’austerity fine a se stessa, investiamo sulla crescita. Per questo l’appuntamento che vi do è il 2 luglio quando l’Italia presenterà il suo programma per il semestre europeo. Questa  è un’occasione che il nostro Paese – conclude il premier non deve perdere per dimostrare la sua importanza in Europa

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