Sale il numero dei dispersi nel Canale di Sicilia |Onu: “L’italia va aiutata, non può farcela da sola”

di Redazione

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Sale il numero dei dispersi nel Canale di Sicilia |Onu: “L’italia va aiutata, non può farcela da sola”

| martedì 10 Giugno 2014 - 08:46

Sono quattro e non due, come si era appreso ieri sera, i migranti dispersi in mare durante un’operazione di soccorso di un mercantile avvenuta ieri nel Canale di Sicilia, in cui hanno perso la vita tre profughi. È quanto emerge da indagini della squadra mobile di Ragusa, della guardia di finanza di Pozzallo e di carabinieri di Modica.

Sono stati il comandante della nave e altri testimoni, arrivata a Pozzallo, a precisare che durante i soccorsi quattro uomini del centro Africa sono caduti dalla scaletta in corda che collegava il loro gommone alla motonave. La forte corrente li ha trascinati lontani, impedendo il loro recupero. Sull’episodio ha aperto un’inchiesta la Procura di Ragusa.

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Sono stati fermati a Pozzallo i due presunti scafisti di due diversi natanti la cui traversata ha causato la morte di 3 migranti. Il primo era alla guida di gommone che durante la fase di attracco a una petroliera maltese ha provocato con un incidente la morte di 3 persone e due dispersi. Il secondo pilotava un natante soccorso da una motonave: quattro migranti sono scivolati in mare mentre stavano salendo a bordo con un scala di corda, e sono scomparsi tra i flutti.

“La questione degli immigrati nel Mediterraneo non è un problema che l’Italia può affrontare da sola”: lo afferma l’Onu. “L’Italia sopporta un peso molto grosso – spiega un portavoce – ma è solo un punto di entrata” dal Nord Africa e dal Medio Oriente. Per questo “non può esserci solo una risposta nazionale, ma serve una risposta internazionale”.

“In questo momento tutto il peso dell’operazione Mare Nostrum ricade sulle spalle della Difesa, non ce la facciamo più, bisogna inserirla nel decreto Missioni se deve continuare”: lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, intervenendo alla Giornata della Marina Militare. Parlando del suo Ministero, Pinotti ha spiegato di essere contraria “ai tagli lineari all’esercizio”.

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