È iniziato il mese del Ramadan |Digiuno e moderazione nella vita quotidiana

di Angelica Serrai

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È iniziato il mese del Ramadan |Digiuno e moderazione nella vita quotidiana

| sabato 28 Giugno 2014 - 13:43

Da oggi i musulmani di tutto il mondo inizieranno ad osservare il digiuno del mese del Ramadan, anche se l’inizio, come pure la fine, non è lo stesso in tutto il mondo. Questa celebrazione annuale del digiuno è considerata come uno dei cinque pilastri dell’Islam. Per i credenti, il Ramadan è il mese benedetto che brucia i loro peccati e consente loro di avanzare lungo il cammino spirituale.

Secondo il noto studioso islamico Imam Al-Raghib, sentito dall’agenzia internazionale Misna, la parola Ramadan ha origine dalla parola ramad, che significa ciò che è intensamente o con veemenza riscaldato dal sole. E la parolaramdhaa significa il calore intenso del sole. Imam Qurtubi, un altro studioso, ha dichiarato che “questo mese è stato chiamato Ramadan perché brucia i peccati del popolo con azioni giuste”.

Per il Profeta Muhammad (che vuol dire pace su di lui), “quando il mese di Ramadan inizia, le porte del Paradiso sono aperte e le porte dell’Inferno sono chiuse e i diavoli sono incatenati”. Per Sahih Bukhari ”c’è una porta nel paradiso chiamata Al-Raiyan, e coloro che osservano il digiuno entreranno attraverso di essa nel Giorno della Resurrezione. Si dirà: Dove sono coloro che hanno osservato il digiuno? Essi si alzeranno, e nessuno tranne loro entrerà attraverso di essa. Dopo il loro ingresso il cancello verrà chiuso e nessuno entrerà attraverso di essa”.

Oltre ad astenersi dal mangiare e dal bere, i musulmani durante il mese del digiuno sono invitati anche ad esercitare la moderazione in tutto ed evitare parole o azioni peccaminose. Il digiuno permette loro di purificare la mente e frenare i loro desideri e tentazioni. Si tratta di un’arma potente per l’auto-controllo nel mondo contemporaneo, dove l’egoismo e l’avidità prevalgono.

Naturalmente, uno dei principali vantaggi del digiuno è la purificazione spirituale. Nell’Islam, il digiuno è la più importante pratica spirituale offerta per aiutare un credente a superare sé e trascendere l’ego. Anche se tendiamo a pensare alla mente, corpo e spirito come componenti separati, in realtà sono tutti collegati e interdipendenti, e il miglioramento in uno ha effetti di miglioramento anche per gli altri. Il digiuno, nel mese di Ramadan purifica la mente, il corpo e lo spirito e porta il credente a diventare più virtuoso, pio, compassionevole e ricco di empatia.. Attraverso gli incontri per l’Iftar ( pasto che interrompe il digiuno al tramonto), la famiglia e la comunità ed i credenti possono rafforzare i legami di fratellanza oltre che a promuovere l’amicizia con membri di altre comunità.

Il primo e più importante obiettivo delle pratiche religiose dell’Islam, soprattutto la preghiera e il digiuno, è quello di acquistare pietà e timore di Dio (taqwa). In un Hadith, il Profeta (pace su di lui) ha detto: “Se uno non rinuncia a falsità in parole e in azioni, Dio non ha bisogno che lui rinunci a cibi e a bevande”. In un altro Hadith, il Profeta (pace su di lui) disse: “Chiunque digiuna per un giorno per amore di Allah, Allah non mancherà di tenere il suo viso lontano dal fuoco dell’Inferno per (una distanza coperta da un viaggio di) 70 anni” (Al-Bukhari e Muslim).

Con il digiuno nel mese di Ramadan, un credente sviluppa le qualità di empatia e di compassione, diventando sempre più consapevole del suo legame intrinseco e di unità con tutti gli esseri umani, a prescindere dai confini o dalle etichette che creano separazioni artificiali tra i membri dell’umanità. In altre parole, attraverso il digiuno, un musulmano sperimenta la fame e la sete e simpatizza con quelli del mondo che sono poveri e indigenti. Attraverso una maggiore devozione, i musulmani si sentono più vicini al loro Creatore e riconoscono che tutto quello che hanno in questa vita è sua benedizione. Attraverso una maggiore carità, i musulmani sviluppano sentimenti di generosità e benevolenza verso gli altri. Il Profeta (pace su di lui) ha detto: “la ricchezza di un uomo non è mai diminuita dalla carità”.

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