Pronta la riforma del Terzo settore | Il premier: “Un grande momento di svolta”

di Redazione

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Pronta la riforma del Terzo settore | Il premier: “Un grande momento di svolta”

| giovedì 10 Luglio 2014 - 21:00

Una riforma snella: sette articoli per ridisegnare il ruolo e il modo di operare del terzo settore in Italia. Il disegno di legge delega “per lo svolgimento di attività di interesse generale” è stato approvato dal consiglio dei ministri. Ora ci sono sei mesi di tempo per il varo dei decreti delegati e la riforma dovrebbe dunque cominciare ad operare dal 2015.

“Il cdm ha mantenuto l’impegno che avevo preso”, ha detto il premier Matteo Renzi, definendo la riforma “un grande momento di svolta” e esprimendo la propria soddisfazione anche per l’intesa raggiunta sulla riforma del Senato. Dai ‘bond solidarietà’ alla stabilizzazione del 5 per mille, dal servizio civile che porterà i giovani ad operare anche all’estero alla nuova ‘impresa sociale’, fino all’obbligo di trasparenza delle associazioni: sono alcune delle novità che verranno introdotte per valorizzare il grande movimento del volontariato in Italia che si adopera su tanti versanti “in attuazione del principio di solidarietà”, come recita l’articolo 1 della bozza della delega.

Una riforma che però non dovrà pesare sui conti dello Stato: “dall’attuazione delle deleghe contenute nel provvedimento – si legge nella Relazione Tecnica – non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.

Plauso dalle associazioni, anche perché l’intervento era atteso “almeno da due decenni”, rimarca il Forum del Terzo Settore che ora però chiede di non mettere troppi ‘paletti’ ma piuttosto di favorire il mondo del volontariato che oggi coinvolge in Italia cinque milioni di persone.

Ecco le principali novità secondo il testo esaminato dal cdm:

– BOND SOLIDARIETÀ. Verranno introdotti meccanismi volti alla diffusione dei titoli di solidarietà e di altre forme di finanza sociale.

– 5 PER MILLE STABILE, CAMBIA FISCALITÀ. Il meccanismo del 5 per mille, oggi ancora da finanziare ad ogni legge di stabilità, diventerà permanente. Prevista anche l’introduzione di una tassazione che tenga conto non solo delle finalità solidaristiche delle onlus ma anche del “divieto di ripartizione degli utili”. In questo ambito verranno anche riviste tutte le agevolazioni, detrazioni e deduzioni, fiscali che ad oggi riguardano le attività di volontariato.

– SERVIZIO CIVILE, ANCHE ALL’ESTERO E FA CURRICULUM. Si riforma anche il servizio civile per il quale si prospetta una “programmazione almeno triennale” dei contingenti di giovani, “anche stranieri”. I ragazzi e le ragazze coinvolti faranno anche esperienze all’estero, dentro o fuori la Ue. Il servizio civile farà curriculum sia “nei percorsi di istruzione” che “in ambito lavorativo”.

– IMMOBILI NON UTILIZZATI E DELLA CRIMINALITÀ. Per sostenere economicamente gli enti del terzo settore verranno studiate forme per accelerare l’assegnazione, a loro favore, degli immobili pubblici inutilizzati o dei beni confiscati alla criminalità organizzata

– IMPRESA SOCIALE. Vengono ridisegnate la disciplina delle società che operano in questo settore, con “ampliamento dei settori di attività”, “previsione di forme di remunerazione del capitale sociale”, “possibilità di accedere a forme di raccolta di capitali di rischio”, “introduzione di misure fiscali volte a favorire gli investimenti di capitale nelle imprese sociali”.

– REGISTRO UNICO SETTORE. Servirà a favorire “la piena conoscibilità” di quanto fa il terzo settore in tutto il territorio nazionale.

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