Passo dopo passo, il diario dei “Mille giorni” | Renzi: “Nel 2017 ci giudicherete”

di Azzurra Sichera

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Passo dopo passo, il diario dei “Mille giorni” | Renzi: “Nel 2017 ci giudicherete”

| lunedì 01 Settembre 2014 - 15:20

Inizia oggi il primo di “mille giorni” di programma di Governo. “Mille giorni sono il tempo che ci diamo per rendere l’Italia più semplice, più coraggiosa, più competitiva. Dunque, più bella” si legge sul sito www.passodopopasso.italia.it dove sono esposte tutte le novità che il governo vuole mettere in campo per “cambiare l’Italia”.

Sul sito “ci saranno tutte le questioni aperte nel merito dei contenuti e sarà un’occasione di dialogo e dibattito. Siamo interessati che il dibattito giustizia prosegua, se c’è un elemento caratteristico nostro e che per ciascun argomento abbiamo sempre aperto un a discussione vera” ha detto Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il sottosegretario Graziano Delrio e il ministro Maria Elena Boschi.

 

“Oggi per noi è la partenza dei Mille giorni, con un countdown delle riforme. Su questo saremo giudicati a maggio 2017″ ha dichiarato il premier. “Entro mille giorni saremo un Paese civile se non avremo arretrati sui dl attuativi e se i soldi non saranno realmente dispersi come talvolta abbiamo fatto con i fondi europei”.

L’Italia farà “le riforme mantenendo il limite del 3%” e “utilizzando la flessibilità che l’Ue ci consente” di utilizzare, ha aggiunto il premier. “L’Italia fa le riforme che servono all’Italia, non perché ce lo chiede l’Ue, sono riforme importanti, non serviranno a salvare il paese, il Paese lo salvano le persone, non le riforme, ma queste potranno dare nuova fiducia a imprese e famiglie”. E sugli 80 euro nessun passo indietro: “Cercheremo di allargare il bonus”.

Mettere una scansione temporale precisa è una ossessione precisa del mio fratello maggiore Del Rio che mi diceva ‘ma dobbiamo proprio metterla una data?'”. Fissare un data “è stato l’elemento che ha consentito in questi mesi di superare tante resistenze”, ha detto Renzi. “Gufi o non gufi, ostacoli o non ostacoli, polemiche o non polemiche, la direzione è tracciata. Ci potranno accusare di arroganza, ma l’Italia la portiamo lì” dove abbiamo indicato.

Niente rimpasto all’orizzonte. “Un ministro ragionevolmente lascerà questo governo il 25 o 26 ottobre dopo il voto del Parlamento Europeo. Da un paio di giorni prima inizieremo a pensarci. Fino ad allora Federica Mogherini è il ministro” degli Esteri. “Non c’è nessuna discussione di rimpasto” ha sottolineato Renzi.

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