Delitto di Garlasco, prelievo di Dna per Stasi | Settimana cruciale per l’omicidio di Chiara Poggi

di Redazione

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Delitto di Garlasco, prelievo di Dna per Stasi | Settimana cruciale per l’omicidio di Chiara Poggi

| lunedì 08 Settembre 2014 - 17:33

Potrebbe essere a un punto di svolta l’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Chiara era fidanzato con Alberto Stasi, imputato nel processo di appello “bis”.

Sotto le unghie di Chiara è stato trovata traccia di Dna maschile e oggi è stato prelevato un nuovo campione da Stasi. Gli esami sono stati effettuati grazie a una tecnica più raffinata rispetto a quella usata durante le indagini precedenti.

Gli esperti genetisti discuteranno in contraddittorio se le tracce del cromosoma Y maschile individuate sono leggibili e se contengono i marcatori sufficienti per procedere alla eventuale comparazione con il profilo del cromosoma Y di Stasi. Se per i periti esistono i parametri necessari, martedì potrebbe arrivare la decisione di effettuare la comparazione. In caso contrario toccherà ai giudici prendere una decisione.

Stasi si è quindi sottoposto ad un nuovo prelievo di dna. Il giovane è stato convocato ed ha acconsentito a sottoporsi al tampone salivare in vista della comparazione con le tracce di cromosoma Y trovate sulle unghie di Chiara.

Ma il Dna non è l’unico indizio. Al vaglio ci sarebbe anche un paio di foto in cui si vede l’avambraccio di Stasi con due segni compatibili con quelli di una colluttazione e di cui, dopo essere state trasmesse con altre alla Procura di Vigevano, si sono perse le tracce. Foto e segni di cui i genitori di Chiara, ora parte civile al processo, non hanno “mai saputo nulla”.

Le fotografie sono state scattate  nella stazione dei carabinieri di Garlasco da un brigadiere in servizio il giorno del ritrovamento del cadavere di Chiara: al militare non sono sfuggiti quei due segni sospetti e ha pensato di immortalarli. Queste foto, in particolare quella in cui si vedrebbe il braccio in primo piano, sono state di nuovo prodotte e consegnate al sostituto procuratore generale Laura Barbaini.

Il pg, che da settimane sta ripercorrendo le prime fasi dell’indagine per cercare di rimediare agli errori commessi sette anni fa, ha inoltre sentito come teste il militare, il quale avrebbe descritto istante per istante i momenti dopo la scoperta del cadavere di Chiara, e raccontato come mai quelle foto furono sottovalutate e del tutto messe da parte.

 

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