Mantenere la Corte d’Appello a Caltanissetta e rendere la centralità geografica della provincia un valore aggiunto puntando sul piano nazionale per le infrastrutture che per l’Isola prevede investimenti per oltre 5 miliardi di euro, di cui oltre un miliardo solo per il centro Sicilia. Sono queste le priorità emerse in occasione della riunione, presso la Camera di Commercio nissena, del Tavolo unico per lo Sviluppo e la Legalità che riunisce 16 sigle (Presidenza Regionale Sicilia, ex Provincia Regionale, Camera di Commercio, IRSAP, Comune di Gela, Confindustria Centro Sicilia, Confederazione CISL, Confederazione UIL, CNA, Confartigianato, CIA, Confesercenti, Confidi. Sono stati invitati: Confapi Sicilia, Confederazione CGIL, Consorzio Universitario Caltanissetta).
Al Tavolo sono stati invitati, tra gli altri, Salvatore Cardinale, presidente della Corte di Appello nissena; il prefetto di Caltanissetta, Carmine Valente; il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, il direttore tecnico di RFI Sicilia Andrea Cucinotta; Annarosa Giammanco, responsabile di Ferservizi; l’assessore regionale alle Infrastrutture Nico Torrisi e il vicepresidente della Commissione regionale antimafia, Gianluca Miccichè.
“Con la stessa forza e la stessa determinazione manifestata già in altre occasioni – ha detto il presidente della Camera di commercio di Caltanissetta, Antonello Montante – siamo pronti a batterci affinché la Corte d’Appello, alla luce della ventilata revisione geografica, non venga soppressa. Questa provincia senza magistratura, forze dell’ordine, prefettura e senza associazioni datoriali e sindacali non avrebbe potuto fare tutto quello che ha fatto nel contrasto al malaffare. Eliminare i vari presidi significherebbe tornare indietro di almeno vent’anni. Caltanissetta va seguita non per motivi assistenzialistici, ma di merito. Bisogna far capire le opportunità che può offrire questo centro Sicilia che non è in competizione con altri territori, ma può anzi essere di supporto”.
“La preoccupazione – ha affermato il presidente del Tavolo, Salvatore Pasqualetto – è che il nostro territorio diventi deserto istituzionale e produttivo. È per questo che formalizzeremo un documento tecnico per chiedere un incontro al ministro della giustizia Orlando a nome della rappresentanza sociale e istituzionale. L’obiettivo è quello di costruire un percorso che, partendo da Caltanissetta, permetta di realizzare quelle opere che consentono di attrarre investimenti”.
“Caltanissetta – ha detto Salvatore Cardinale – è diventata un modello in tema di legalità dopo il nuovo corso di Confindustria, dei sindacati e di parte della società civile e sarebbe un peccato disperdere un patrimonio diventato ricchezza per il Paese. Nel 2013 la nostra corte d’appello è stata la prima in Italia in termini di produttività e questo trend va avanti da almeno cinque anni. Per questo crediamo che privare il territorio di questa struttura significherebbe impoverirlo”.
“Sul versante infrastrutturale – ha sottolineato Montante – l’inserimento nel piano di Rfi sull’alta velocità del centro Sicilia attraverso la creazione delle stazioni di Enna e Caltanissetta Xirbi, la centralità tra Palermo e Catania può finalmente essere trasformata da isolamento in opportunità”
Una visione confermata dall’assessore Torrisi che ha aggiunto: “Stiamo cercando di avere una visione unica della Sicilia, ragionando su un sistema organico che vada dalle ferrovie al gommato alle rotte del mare. Saremo tutti al vostro fianco e vi garantisco la massima operatività”.
“Sotto il profilo geografico – ha detto Lo Bosco – la Sicilia deve essere vista come piattaforma inter modale sul Mediterraneo e da novembre del prossimo anno potremo finalmente lavorare al corridoio Helsinki-La Valletta attraverso i collegamenti con le aree metropolitane di Catania, Messina e Palermo e le varie diramazioni in tutta la Sicilia”.