Storie come quelle di Malala potrebbero essere raccontate un milione di volte e continuerebbe a sfuggire qualcosa. Perché il coraggio di una tredicenne in grado di raccontare la guerra in Pakistan vista dai suoi occhi piccoli e dal suo cuore grande da un blog non può essere descritta da altre parole. Malala ha vinto oggi, a 17 anni, il premio Nobel per la pace, la più giovane di sempre ad avere questo premio.
Nel suo impegno per affermare i diritti civili e più di tutto il diritti all’istruzione, Malala rischiò di morire in un attentato per mano dei talebani il 9 ottobre 2012, quando alcuni uomini armati salirono a bordo del pullman scolastico su cui Malala si trovava e le spararono in testa e al collo. Lei però fu più forte dell’orrore e sopravvisse. Diventando, come i talebani aveva paura che accadesse, un simbolo.
A due anni e un giorno dal momento in cui le spararono alla testa, Malala si è vista assegnare il premio Nobel per la Pace. L’Unione europea le aveva già conferito nel 2013 il premio Sakharov per la libertà di pensiero. Nel luglio del 2013 Malala, in occasione del suo sedicesimo compleanno, ha parlato al Palazzo di vetro dell’Onu.
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