Il premier agli industriali: “Nella legge di Stabilità | 18 miliardi di tasse in meno”

di Redazione

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Il premier agli industriali: “Nella legge di Stabilità | 18 miliardi di tasse in meno”

| lunedì 13 Ottobre 2014 - 17:46

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è stato contestato appena arrivato all’assemblea di Confindustria Bergamo che si svolge alla fabbrica della Persico nel paese di Nembro. A portare avanti la protesta una delegazione di operai delle fabbriche della zona organizzata dai rappresentanti della Fiom, di Rifondazione comunista e dei Cobas.

Uova, carta igienica e sacchi di farina hanno accolto politici e industriali. Sono circa 200 i manifestanti sotto la pioggia radunati davanti all’ingresso dell’azienda dove si svolge l’evento. Presente il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, la vicepresidente Ricerca e innovazione Diana Bracco, e il governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni.

Nonostante le contestazioni, il premier tira dritto:Tutti parlano dell’articolo 18. Invece 18 sono i miliardi che taglieremo come tasse tra la legge di Stabilità per il 2014 e quella per il 2015″. Ha detto il premier Matteo Renzi, prendendo la parola. Di questi 18 miliardi, “dieci andranno a finanziare in modo stabile il bonus degli 80 euro, mezzo miliardo in detrazioni fiscali per le famiglie, e il resto andrà in due misure: incentivi che permetteranno per un triennio di non pagare contributi per chi fa assunzioni a tempo indeterminato” e il resto per la riduzione dell’Irap “che è una tassa che manda fuori di testa per la sua componente lavoro”. Il tutto per quella che il premier definisce “la più grande riduzione delle tasse” mai fatta in Italia. “La manovra nel suo complesso avrà un valore di 30 miliardi di euro, senza l’aumento di un solo euro di tasse”.

Nella legge di stabilità ci saranno “incentivi che permetteranno per un triennio di non pagare contributi a chi fa assunzioni a tempo indeterminato”. Ha annunciato il presidente del Consiglio. “Togliamo per i nuovi assunti l’articolo 18 e togliamo il peso fiscale per i primi tre anni”.

Poi Renzi aggiunge: “Vorrei eliminare il patto di stabilità per i Comuni e le Regioni” ma intanto nella legge di stabilità che sarà in Cdm mercoledi’ verrà “liberato spazio per un miliardo di euro”.

E Maroni insiste su questo punto: “La Regione Lombardia è una Regione operosa, che sa fare e non si lamenta, anche se soffre le limitazioni per non avere le possibilità di utilizzare, per le finalità proprie o dei suoi Enti locali o per sostenere le sue imprese, le risorse che la Lombardia produce. Qui in Lombardia si produce il 25 per cento del Pil nazionale, ma abbiamo un residuo fiscale di 54 miliardi l’anno, che ci penalizza più di chiunque altro, più di un miliardo alla settimana: non pretendiamo di tenerci tutto, ma chiediamo al Governo di consentire alla Regione, agli Enti locali e ai sindaci virtuosi di poter utilizzare le risorse risparmiate, abolendo il Patto di stabilità”.

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