Quirinale, a vuoto anche la terza votazione | Mattarella a un passo dalla elezione

di Redazione

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Quirinale, a vuoto anche la terza votazione | Mattarella a un passo dalla elezione

| venerdì 30 Gennaio 2015 - 15:12

Anche la terza votazione, a Montecitorio, si è conclusa con un nulla di fatto; lo spoglio è stato ultimato alle 18.45 e nessuno dei candidati ha raggiunto il quorum dei due terzi richiesto. Nel dettaglio la terza votazione ha fatto registrare 513 schede bianche. Tra i più votati Imposimato 126, Fetri 56, Castellina 33, Bonino 23, Rodotà 22. In mattinata, nella seconda votazione, le schede bianche erano state 531, 123 voti erano andati a Imposimato, 51 a Feltri, 34 alla Castellina, 23 alla Bonino e 22 a Rodotà.

Tutto rimandato alla votazione di sabato, alle 9,30, dunque; tutto in linea con le previsioni. Sergio Mattarella, sulla carta ha i numeri per essere eletto. Il Pd è ricompattato sul nome del giudice costituzionale sul quale confluiranno anche i voti della minoranza Dem e della Sinistra. “Auspico si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell’Italia. E’ una scelta che interpella tutti e non solo un partito”, ha detto Matteo Renzi rivolgendo un appello a maggioranza e opposizione.

Si sono susseguiti per tutta la giornata gli incontri per convogliare quanti più voti possibile sul nome di Mattarella, già alla quarta votazione. Matteo Renzi ha incontrato alla Camera Giorgio Napolitano e poi Angelino Alfano. Il premier ha chiesto a Ncd di rivedere la decisione di votare scheda bianca alla quarta votazione, sostenendo l’incoerenza di non votare Sergio Mattarella. In discussione ci sarebbe il ruolo di Ncd nel governo e del ministro degli Interni.

Alfano ha incontrato nel pomeriggio Denis Verdini, Gianni Letta, Pierferdinando Casini e Lorenzo Cesa per verificare gli spazi di una linea condivisa nel Centrodestra. Un nuovo vertice tra alcuni esponenti di Area Popolare e quelli di Forza Italia a Montecitorio si è svolto dopo l’appello di Matteo Renzi tra Paolo Romani e Giovanni Toti, per Fi e per i centristi il ministro Galletti, Pierferdinando Casini e il capogruppo al Senato, Maurizio Sacconi.

Forza Italia ha deciso di votare scheda bianca anche nella quarta votazione. “Come deciso ieri con Silvio Berlusconi e approvato all’assemblea dei grandi elettori confermiamo che dalla quarta votazione Forza Italia voterà scheda bianca”, hanno detto i capigruppo dei berlusconiani Brunetta e Romani. Brunetta, però, ha bocciato con durezza l’appello del premier: “Troppo facile fare appelli dopo aver deciso da soli. E’ il metodo che ci offende. Non possiamo accettare una cosa del genere. Renzi non è serio e con questo metodo non arriverà al 2018”. Concetti ribadito anche da Giovanni Toti. Contro l’Aventino si era schierato anche il dissidente Raffaele Fitto.

I grillini hanno votato per il candidato scelto dalla rete, Imposimato. Prima del terzo voto era circolata l’indiscrezione secondo la quale il M5S avrebbero votato Mattarella, per spingere il Pd a votare subito insieme al Movimento. Ipotesi smentita con una secca nota dei gruppi parlamentari di Camera e Senato: “Il Movimento 5 Stelle, contrariamente alle voci fatte circolare artatamente dai partiti per scombinare le carte, non sta votando Sergio Mattarella alla terza chiama. Il Movimento 5 Stelle si riserva di valutare se, dal quarto scrutinio in poi, sottoporre alla Rete una votazione lampo”. E sul blog Grillo ha pubblicato un post di Lorenzo Sani che accusa Mattarella di aver negato, quando era ministro della Difesa la presenza di uranio impoverito nei proiettili usati dalla Nato in Kosovo e nei Balcani.

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