“Terra dei fuochi”, morto Carmine Schiavone | L’ex boss dei Casalesi si era pentito nel ’93

di Redazione

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“Terra dei fuochi”, morto Carmine Schiavone | L’ex boss dei Casalesi si era pentito nel ’93

| domenica 22 Febbraio 2015 - 15:05

Carmine Schiavone, l’ex boss dei Casalesi, collaboratore di giustizia già dal 1993, è morto oggi a 72 anni. Sarebbe deceduto per un infarto. Da alcuni anni era uscito dal programma di protezione dei pentiti ma fecero scalpore le sue dichiarazioni che portarono alla scoperta della “Terra dei Fuochi” sul contrabbando e gli sversamenti nel terreno dei rifiuti tossici da parte della camorra.

Clamorosa la sua denuncia nel 1997 davanti alla commissione parlamentare delle ecomafie quando disse che, considerati i veleni sotterrati, si poteva immaginare che “nel giro di 20 anni morissero tutti”. Il traffico e l’interramento dei rifiuti in provincia di Caserta era un affare da 600-700 milioni di lire al mese e riguardava tanti centri della provincia di Caserta, tra cui Casapesenna, Casal di Principe e Castel Volturno.

Per Schiavone i rifiuti sotterrati erano radioattivi e arrivavano su camion provenienti dalla Germania: un “business” al quale collaboravano, oltre alla camorra, anche mafia, ‘ndrangheta e Sacra Corona Unita.

Le sue deposizioni furono determinanti anche per il maxi-blitz che portò a 136 arresti di affiliati al clan, operazione da cui seguì il processo ”Spartacus”. Grazie alle sue accuse furono condannati il cugino Francesco Schiavone detto “Sandokan”, Michele Zagaria e Francesco Bidognetti, ritenuti la cupola del clan.

Schiavone viveva nei pressi di Viterbo, nella Tuscia, con la moglie e i figli. Nel 2008 fu al centro di un episodio inquietante, mai chiarito: secondo gli investigatori, avrebbe voluto organizzare un attentato contro lo scrittore Roberto Saviano, una vicenda oscura su cui non si sono mai trovati riscontri.

 

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