L’Agenzia delle Entrate contro la corruzione | Arriva la soffiata “criptata” dei dipendenti

di Redazione

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L’Agenzia delle Entrate contro la corruzione | Arriva la soffiata “criptata” dei dipendenti

| giovedì 26 Febbraio 2015 - 14:35

Ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate sarà permesso da oggi il “whistleblowing”, la “soffiata” interna tramite email ad hoc criptate in cui è possibile denunciare le condotte illecite: la pratica è prevista nel manualetto contro la corruzione inviato ai lavoratori.

“Noi per primi dobbiamo essere l’emblema della legalità e dell’onestà”, ha spiegato il direttore delle Entrate, Rossella Orlandi: “Il sonno dell’etica – precisa ancora – non ci è consentito e nemmeno il sentimento di onestà a intermittenza”.

Il manuale sulla segnalazione interna di condotte illecite parte da un inquadramento normativo della procedura, recentemente introdotto con la legge anticorruzione, e dal codice di comportamento dei dipendenti pubblici, con una tutela richiesta anche dalla Convenzione civile europea sulla corruzione che “prevede obblighi di protezione e tutela del dipendente che segnala fatti corruttivi”.

Il manuale segnala poi i fatti e i comportamenti che sono oggetto di segnalazione: questi non possono riguardare “rimostranze di carattere personale o richieste che attengono alla disciplina del rapporto di lavoro o ai rapporti con i superiori o altri colleghi”.

Non vanno denunciati solo fatti penali ma anche comportamenti e irregolarità nella gestione di procedure o disposizioni operative dell’Agenzia, come gli accessi indebiti agli archivi informatici, irregolarità nell’uso del badge per le presenze, rapporti o contatti ricorrenti con uno stesso consulente, richieste o interessamenti reiterati da parti di colleghi su specifici fascicoli.

Per la segnalazione è prevista un’apposita casella di posta elettronica, alla quale ha accesso solo uno stretto team di dipendenti, ma c’è anche una procedura informatica sull’intranet aziendale: l’indicazione delle generalità di chi segnala non è obbligatoria ma “si auspica il ricorso a segnalazioni nominative in coerenza con le finalità del whistleblowing, che è quella di dare espressione al senso civico di ogni dipendente”.

Sono anche previste delle forme di forte protezione: le informazioni saranno criptate e solo pochissimi vi avranno accesso; chi fa segnalazioni avrà la tutela dell’anonimato e non potrà essere discriminato. Il superamento dell’anonimato, previsto anche nel caso di denunce penali che saranno attivate dall’amministrazione stessa e quindi manterranno la riservatezza della fonte, sarà possibile solo quando questo impedisce la difesa di chi è invece accusato. Sono ovviamente previste procedure di controllo interno e di gestione delle segnalazioni.

“Posso dire con orgoglio – conclude il direttore Orlandi – che ancora una volta siamo stati tra i primi a non passare oltre ma a guardarci dentro assumendoci la piena responsabilità e accollandoci insieme il carico di denunciare i comportamenti illeciti, non solo i reati, ma tutte quelle condotte che non possono e non devono appartenere al comune sentire di un’amministrazione sana, che chiede ogni giorno correttezza e trasparenza a 43 milioni di italiani”.

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