“Star Trek”, è morto Leonard Nimoy. Scompare l’uomo che era Spock /FOTO

di Redazione

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“Star Trek”, è morto Leonard Nimoy. Scompare l’uomo che era Spock /FOTO

| venerdì 27 Febbraio 2015 - 19:05

Il dottor Spock non ce l’ha fatta. Leonard Nimoy, nato a Boston nel 1931, famoso per essere stato il primo ufficiale della nave stellare Enterprise nella serie televisiva e nei film di “Star Trek”, è morto a 83 anni, nella sua casa di Bel Air a Los Angeles.

La moglie, Susan Bay, ha confermato che la causa del decesso è stata una malattia polmonare ostruttiva cronica allo stadio terminale, determinata dal fumo, un’abitudine a cui però aveva rinunciato a da 30 anni. Era stato ricoverato all’inizio della settimana.

Nimoy è diventato un eroe popolare, dando vita a metà degli anni ’60, uno dei personaggi più indelebili della storia del cinema e della televisione dell’ultimo mezzo secolo: il vulcaniano cerebrale, imperturbabile, dalle orecchie a punta, dal saluto con le dite unite ormai proverbiale: “Lunga vita e prosperità”.

Attore, ma anche artista eclettico, aveva scritto due libri ironici sulla sua condizioni di componente a vita dell’astronave Enterprise: eloquenti i titoli delle due autobiografie “I Am Not Spock”, pubblicato nel 1977, e “I Am Spock”, del 1995.

“Star Trek”, il cui debutto sulla Nbc è datato 8 settembre 1966, fatto di Nimoy una star. Gene Roddenberry, il creatore della serie, lo ha soprannominato la coscienza di Star Trek, episodi che utilizzavano scenari di un lontano futuro, con alcuni effetti speciali primitivi per gli standard odierni, per prendere posizione su questioni sociali di quegli anni. La lotta contro i Klingon, ad esempio, nemici storici del capitano Kirk e di Spock venne paragonata ad una sorta di metafora sulla guerra fredda tra gli Stati Uniti e la Russia, con i buoni (gli americani, ovviamente) che avevano la supremazia sui cattivi (i sovietici). Una maniera anche per tranquillizzare il popolo americano, preoccupato per la crisi dei missili a Cuba e terrorizzati dalla minaccia nucleare.

“Star Trek” si è spostata dal piccolo al grande schermo con film a episodi con gli stessi protagonisti del serial tv: oltre a Nimoy, William Shatner (il capitano James T. Kirk), DeForest Kelley (il dottor McCoy), George Takei (il timoniere Sulu), James Doohan (l’ingegnere capo Scott), Nichelle Nichols (l’ufficiale delle comunicazioni capo Uhura) e Walter Koenig (il navigatore Chekov ).

 Nel 2009, quando il regista JJ Abrams ha fatto rivivere “Star Trek” con un nuovissimo cast tra cui Zachary Quinto che interpretava Spock da giovane – ha incluso anche un cameo per Nimoy, che è anche apparso nel seguente “Star Trek Into Darkness” del 2013.

Nella sua carriera ha avuto un ruolo da protagonista nella serie televisiva “Mission Impossible”, ma è stato impegnato anche a teatro ed ha pubblicato libri di fotografia. Si è cimentato alla regia girando due film di Star Trek (“Star Trek III: Alla ricerca di Spock” del 1984 e “Star Trek IV: Rotta verso la Terra” del 1986) e  ha cantato canzoni pop, per la gioia dei suoi fan e lo sconcerto dei critici. Leonard Nimoy Simon era il secondo figlio di Max e Dora Nimoy, immigrati ucraini e ebrei ortodossi. Suo padre lavorava come barbiere. Ha cominciato a recitare a 8 anni, ha servito per due anni nell’esercito ma le sue prime vere parti in una pellicola risalgono al 1951.

Ha poi diretto la commedia di grande successo “Tre scapoli e un bebè” (1987), ha ricevuto quattro nomination agli Emmy. Tre per Star Trek e l’ultima per il film del 1982 “A Woman Called Golda”, in cui interpretava il marito di Golda Meir, il primo ministro di Israele, interpretato da Ingrid Bergman.

La sua educazione religiosa ebraica ha influenzato anche la caratterizzazione del personaggio di Spock. E con l’humor che lo ha sempre contraddistinto nella vita e sullo schermo, ha voluto essere ricordato con questa frase: “Se dovessi dovuto scegliere di essere qualcun altro, sarei Spock”.

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