Donadoni racconta il suo Parma: “Giochiamo e lottiamo solo per i nostri tifosi”

di Redazione

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Donadoni racconta il suo Parma: “Giochiamo e lottiamo solo per i nostri tifosi”

| lunedì 13 Aprile 2015 - 11:30

La commovente vittoria del Parma contro la Juve ha nuovamente accesso i riflettori sulla complicatissima realtà gialloblù. Il tecnico Roberto Donadoni, protagonista indiscusso delle ultime imprese sul campo della formazione dicale, ne ha parlato ai microfoni di Radio Anch’io lo Sport: “Ho fatto la scelta di restare a Parma e andrò avanti fino a quando ne avrò la possibilità. Avrei fatto prima ad andare via, ma questo non rientra nel mio modo di ragionare”.

“Restare è stata la cosa più giusta da fare, nonostante le offerte allettanti – prosegue l’ex ct della Nazionale – Tutte sono state proposte serie rispetto a quando non si recepisce nemmeno un euro, vedremo in futuro ma adesso era inopportuno lasciare il club. I curatori fallimentari ci stanno parlando chiaro, a dispetto degli ultimi mesi quando le chiacchiere sono state tradite dai fatti”.

A Parma mancano gli stipendi, forse anche il futuro, ma di certo non la voglia di giocare a calcio: “Il nostro futuro dipende dal quotidiano, tutti i ragazzi hanno voglia di continuare a giocare e questa è una vetrina. Ragioniamo in questo modo. La società è fallita ma la squadra no. Questa situazione è incredibile, questi risultati ci aiutano a smaltire meglio la delusione ma resta l’amarezza di questa vicenda che non deve più verificarsi”.

“Da quando sono a Parma, ci siamo spesso allenati sotto gli occhi dei nostri tifosi che non ci hanno abbandonato, abbiamo chiesto loro di darci una mano nel finale di campionato e lo stanno facendo – dichiara Donadoni – Abbiamo la necessità di ricevere il calore del pubblico, questa è una delle ultime soddisfazioni che possiamo avere”.

I ducali occupano attualmente l’ultimo posto in classifica, ma nelle ultime 3 partite sono arrivati ben 7 punti: “Siamo andati avanti per inerzia, l’anno scorso abbiamo fatto bene e inconsciamente tutti credevano che quello potesse bastare. Si parlava poco di calcio e tanto di altri fattori. C’era la speranza di risolvere i problemi societari come in passato ma questa volta non è andata così”.

“Nella prima parte di campionato abbiamo perso tante gare anche per episodi – ricorda il tecnico gialloblù – situazioni che venivano a crearsi per mancanza di attenzione a causa di quanto avveniva intorno a noi. Il mio ristorante come sponsor? L’ho deciso insieme agli altri due soci del ristorante, tra cui Mauro Tassotti, lo abbiamo fatto volentieri”.

Dal suo Parma alla Juve, attesa domani dall’andata degli ottavi di Champions: “Col Monaco sarà una sfida combattuta, ma la Juventus ha le qualità per battere i monegaschi. Ho vissuto situazioni simili da calciatore e quando c’è la giusta carica, tutto può riuscire. La Juve è stata fortunata nel sorteggio, sono certo che non perderà l’occasione di arrivare in semifinale”.

Infine una battuta sulla sua esperienza alla guida della Nazionale dal 2006 al 2008, chiusa dopo la sconfitta ai quarti di finale dell’Europeo: “Ho avuto l’onore di allenare l’Italia, ma ho poca memoria e subito dimentico le cose. Se qualcuno mi ha fatto del male, non m’interessa nulla. Io voglio essere lontano da quelle persone, seguo l’educazione tramandatami dai miei genitori”.

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