C’erano due chiese cristiane nel mirino di un presunto islamista radicale arrestato in Francia, domenica 19 aprile. L’uomo è stato scoperto con un arsenale da guerra. È un algerino di 23 anni e studiava informatica. È conosciuto agenti anti-terrorismo della Direzione generale della sicurezza interna (RPS) come un “islamista radicale pericoloso “.

Nel bagagliaio della sua auto, la polizia ha trovato un kalashnikov e due pistole automatiche. Altri tre kalashnikov sono stati trovati a casa sua, insieme a quattro giubbetti antiproiettile, lampeggianti e bracciali con la scritta polizia.

Secondo l’intelligence francese, l’uomo sarebbe stato in Siria e stava progettando di tornare presto in medio oriente a fianco dei ribelli anti-Assad. La polizia è convinta che stava preparando un attacco terroristico sul suolo francese, con l’aiuto di complici ai quali erano destinate alcune delle armi ritrovate. Il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve ha confermato che l’algerino avesse in programma di commettere un imminente attacco contro una o due chiese.

È anche sospettato dell’omicidio di  un’insegnante di fitness di 32 anni , Aurelie Chatelain,  trovata uccisa con tre proiettili a Villejuif (Val-de-Marne). Il suo DNA è stato trovato sulla scena del crimine. L’analisi balistica dimostra anche il suo coinvolgimento nell’omicidio. Gli investigatori ritengono che abbia cercato di rubare la sua auto prima di commettere un potenziale attacco.

Il suo arresto è avvenuto quasi per caso. Domenica, l’uomo ha chiamato l’ambulanza dal tredicesimo arrondissement di Parigi. Ha chiesto aiuto perché era stato aggredito violentemente. Un uomo gli avrebbe sparato con una pistola a pellet prima di rubare la sua borsa. Arrivati ​​subito sul posto, gli agenti di polizia, scoperta l’identità dell’uomo ferito hanno svolto dei controlli che hanno consentito di trovare le armi.

L’uomo, adesso, è piantonato in ospedale, a Parigi.