Corea del Nord, il “caro leader” zittisce un generale | Si era appisolato, lo fa uccidere a cannonate

di Redazione

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Corea del Nord, il “caro leader” zittisce un generale | Si era appisolato, lo fa uccidere a cannonate

| mercoledì 13 Maggio 2015 - 13:02

Se la notizia è vera e se non fosse tragica, ci sarebbe da ridere. Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, avrebbe fatto giustiziare un suo generale perché si era addormentato durante una cerimonia presieduta dal capo del regime.

Ma ancora più paradossale, e sotto certi aspetti anche sorprendente, è il metodo scelto dal “sommo leader” per togliere di mezzo l’infedele generale Hyon Yong-chol, ministro della Difesa nordcoreano. Non la fucilazione, né la sedia elettrica, né l’impiccagione – metodi ovviamente da barbarie ma purtroppo “classici” in certi Paesi – ma per liberarsi del militare, Kim Jong-un avrebbe utilizzato un colpo di cannone antiaereo.

La notizia è stata diffusa dai servizi segreti della Corea del Sud, che sostengono di avere ricevuto conferme da diverse fonti. La colpa della “pennichella” del ministro durante la conferenza di Kim Jong-un è stato insopportabile per il capo supremo della Corea del Nord. E in più, il generale Hyon, quando è stato rimproverato, avrebbe pure osato rispondere. Il ministro della Difesa non compare in pubblico dal 20 marzo ed è stato citato per l’ultima volta dalla stampa di Pyongyang il 29 aprile: l’esecuzione sarebbe avvenuta il 30 aprile, davanti a una folla di centinaia di persone.

Indiscrezioni impossibili da confermare per la cortina di ferro che avvolge la Corea del Nord e che filtrano sulla stampa internazionale solo da informative – più o meno reali e fantasiose – dei servizi segreti sudcoreani. Non resta che attendere la versione ufficiale da Pyongyang: nel 2013 però i sudcoreani diedero la notizia dell’esecuzione di Chang Song-thaek, zio di Kim e numero due del regime ma passarono settimane prima della conferma.

Gli analisti, comunque, credono che qualcosa di vero sotto sotto ci sia. Magari il generale non sarà stato giubilato a colpi di cannone per essersi addormentato ma quel che è certo è che la settimana scorsa Kim Jong-un ha fatto improvvisamente sapere che non sarebbe andato a Mosca per la grande parata sulla Piazza Rossa organizzata da Putin.

La sua assenza potrebbe essere interpretata come il segnale di un’instabilità interna e la vicenda del ministro della Difesa potrebbe essere la spiegazione, anche all’interno di un quadro internazionale che si è rapidamente modificato. Negli ultimi mesi la Cina ha messo al bando Corea del Nord, un tempo partner privilegiato, tanto che i cinesi hanno rivelato agli americani che Pyongyang ha già 20 testate nucleari e ne avrà il doppio l’anno prossimo. E da quando i rapporti si sono raffreddati, Kim Jong-un ha cercato un’intesa con Mosca, ecco perché il mancato viaggio in Russia è diventato sospetto.

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