“Invasero” il sito della Difesa e dell’Expo | Smascherati e arrestati due hacker

di Redazione

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“Invasero” il sito della Difesa e dell’Expo | Smascherati e arrestati due hacker

| mercoledì 20 Maggio 2015 - 10:18

Nel mirino dei pirati informatici era finito pure il sito dell’Expo. Ma avevano colpito anche siti istituzionali e infrastrutture critiche. La polizia postale ha “smascherato” e arrestato due persone e sta effettuando numerose perquisizioni in corso in varie città (Torino, Livorno, Sondrio, Pisa) nell’ambito dell’operazione ‘Unmask‘, coordinata dalla procura di Roma contro una rete internazionale di presunti hacker. Il riferimento è alla maschera usata da chi si nasconde dietro al nome di Anonymous.

I due hacker sono sospettati di essere tra i responsabili “dell’oscuramento di diversi portali web istituzionali, tra cui alcuni ministeri, e di aver rubato dati sensibili. Sono state effettuate diverse perquisizioni, ora vedremo i riscontri”.

La cellula dei criminali informatici, considerata dagli inquirenti “al vertice dell’attuale panorama hacktivista italiano”, si sarebbe resa responsabile di attacchi “ai danni dei sistemi informatici di importanti infrastrutture critiche, siti istituzionali e di rilevanti realtà economiche del paese, da ultimo -viene rilevato- anche i sistemi informatici di Expo 2015 e del Ministero della Difesa nell’ambito della campagna Antimilitarist (#2), con pubblicazione di un corposo leak di materiale proprio nella giornata di ieri”.

I due arrestati sono stati posti ai domiciliari, un’altra persona è stata denunciata per associazione a delinquere finalizzata al danneggiamento di sistemi informatici, all’interruzione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche, all’accesso abusivo a sistemi informatici, nonché -spiegano alla Polizia- alla detenzione e diffusione di codici di accesso a sistemi informatici. Altre due persone sono state denunciate per favoreggiamento personale.

Nel corso delle perquisizioni, che hanno interessato diverse città del centro-nord, sono stati sequestrati personal computer e altri dispositivi utilizzati per compiere gli attacchi informatici.

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