Come al solito… hanno vinto tutti i partiti | Elezioni regionali, il commento dei leader

di Redazione

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Come al solito… hanno vinto tutti i partiti | Elezioni regionali, il commento dei leader

| lunedì 01 Giugno 2015 - 15:19

All’indomani delle elezioni regionali, parlano i leader dei partiti. E come sempre le dichiarazioni sono improntate al trionfalismo.

Matteo Orfini, presidente del Pd, spiega che “si festeggia una vittoria netta. Mi sembra curioso che ci sia una sinistra che festeggia la vittoria della destra, il M5S zerotituli che reclama un un risultato straordinario pur non portando a casa nessuna regione, un centrodestra che festeggia una debacle. L’unica forza seria che si conferma è il Pd”. Il premier Matteo Renzi ha trascorso il lunedì post elettorale in Afghanistan. Da lui poche parole, comunque di soddisfazione: “Per il governo non cambia nulla, andiamo avanti con maggiore determinazione nel processi di rinnovamento del partito e di cambiamento del Paese”.

Beppe Grillo ha ringraziato gli elettori del M5S attraverso il proprio blog, scrivendo che “un grazie va ai candidati del movimento, che senza ambizioni di poltrone e potere hanno speso gli ultimi mesi in campagna elettorale”, ma un altro è indirizzato a “chi ha dato fiducia al M5S con il proprio voto”, cosa “non facile”, a causa dei “media che tenacemente stanno a raccontare misfatti su di noi. Non era semplice bucare la nebbia della disinformazione“. “Non si gestisce un paese con le menzogne e l’arroganza“, aggiunge il leader del M5S, riferendosi al premier Renzi.

A Grillo si aggiunge il vicepresidente della camera dei deputati, Luigi Di Maio: “Il nostro è un movimento in ascesa. Abbiamo raggiunto questo risultato, risultando il secondo partito del Paese, con candidati sconosciuti. Ha contato la nostra coerenza”.

Matteo Salvini ha esultato tramite il proprio profilo su Facebook, dicendosi “felice e orgoglioso, al lavoro per mantenere gli impegni, crescere e vincere”. Il proprio post si conclude con un “Renzi, stiamo arrivando”.

Voce fuori dal coro è quella di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, che dopo avere sentito Silvio Berlusconi lo descrive “molto preoccupato dal dato dell’affluenza, ma anche speranzoso perché se a votare torna il 10 o anche il 20% in più degli elettori italiani, si tratterebbe di elettori moderati, e questo cambierebbe i pesi all’interno dei partiti e delle coalizioni”.

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