Le tre rose di Eva 3, il vescovo Carini si uccide: si è sacrificato per proteggere suo figlio Raniero

di Rosy Buttafuoco

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Le tre rose di Eva 3, il vescovo Carini si uccide: si è sacrificato per proteggere suo figlio Raniero

| giovedì 04 Giugno 2015 - 21:00

Tutto il mistero di Villalba ruota attorno al dipinto del pittore Giordano Boccanera.  “Il quadro contiene un messaggio nascosto è per questo che l’hanno diviso. Solo chi ha tutti i pezzi può leggere il messaggio per interno e capirne il significato” ha detto Clarissa durante la scorsa puntata. Nel suo tatuaggio si legge la scritta “Ne mancano ancora quaranta”Cosa dirà il resto del messaggio? Certo è che chi lo cerca è disposto a uccidere per averlo. 

Le tre rose di Eva 3, dodicesima puntata 

Alessandro e Clarissa ritengono che la chiave di tutto il mistero sia il pittore Boccanera e decidono di andare ad Arezzo. Nel frattempo si scopre che anche Enea, lo zia di Sara ed ex carabiniere, è in possesso di un frammento del quadro.

Clarissa porta Alessandro da un ex collega di suo padre, Mario, al quale chiedono se conosce il pittore Giordano Boccanera. “Tuo padre mi accennò che stava conducendo un’indagine su una setta ma non mi ha raccontato altro” le dice Mario che dà a Clarissa una medaglia al valor civile che il prefetto aveva consegnato al padre. “Si gettò nelle fiamme per salvare Rosa Gori durante un incendio. I Gori gli furono molto riconoscenti a lui e all’appuntano che lo aiutò, Enea Marra” dice l’uomo. Alessandro e Clarissa rimangono senza parole.

Enea nel frattempo alla tenuta, dopo aver chiesto a Sara se è felice, sta indossando la sua divisa da carabiniere e ha preso con sé il suo pezzo del dipinto. Alessandro tornato a La Pergola chiede a Sara se sa qualcosa del passato di Enea, ma la ragazza è all’oscuro di tutto. Frugando tra le carte di Enea trovano una carpetta con il simbolo del pentacolo e una fotocopia del dipinto.

Enea va nel bosco, all’appuntamento con Raniero che lo aveva minacciato qualche giorno prima chiedendogli il pezzo del dipinto. Nel bosco Raniero indossa la mantella rossa e l’ex carabiniere, non riconoscendolo dalla voce, gli dice che lo vuole vedere in faccia. Alessandro e Clarissa trovano la macchina di Enea e seguono le sue tracce tra gli alberi. Enea si avvicina troppo, scopre il cappuccio di Raniero e lo guarda in faccia. “Questo non avresti dovuto farlo” gli dice Raniero prima di sparargli. “Pensa a Sara…” sono le uniche parole che Enea riesce a pronunciare prima di morire tra le braccia di Alessandro.

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Sara si dispera, chiede ad Alessandro chi sta facendogli questo: “Prima Aurora, ora lo zio…”. Nel frattempo Tessa ha deciso di seguire Massimo prima per lavoro e poi in giro. I due sono sempre più vicini e la moglie di Ruggero gli dice che non vuole tornare a Borgo Camerana per la notte.

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Le tre rose di Eva 3, dodicesima puntata 

“Non ci voleva non adesso” grida il vescovo Carini contro Raniero particolarmente adirato. Sua eccellenza in questo momento sembra essere più preoccupato per la sua carriera visto che tra tre giorni riceverà una delegazione in visita da Roma e non vuole “ombre” sulla sua fondazione. Ma Raniero insiste e gli dice che a soccorrere Enea c’erano Alessandro e Clarissa, la figlia di Cristian Moscato: “Deve avere una parte del dipinto e io ho intenzione di prendermela costi quel che costi”.

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Nel frattempo Tessa e Massimo, che si sono fermati a dormire in un hotel, fanno l’amore.

Raniero intanto fa irruzione in casa di Clarissa alla ricerca della sua parte del dipinto ma non trova nulla. Alessandro, arriva a casa della donna e la invita ad andare da lui per stare al sicuro.

Edoardo invece ha degli incubi, vede nel bosco una figura con il mantello rosso: è Aurora. Solo un incubo o un flashback? Poi si ricorda qualcos’altro: “È Davide la chiave di tutto”. 

Alessandro e Clarissa vanno da un antiquario per sapere qualcosa di più sul pittore Boccanera. “Nei primi anni ’80 sarà successo qualcosa perché cominciò a dipingere queste figure demoniache in modo ossessivo e quando è stato rinchiuso nell’istituto psichiatrico si è fatto portare tutti i suoi quadri precedenti per dipingerci di sopra” gli dice il restaurato che mostra ai due un dipinto che stanno restaurando. Guardandolo con una luce ultravioletta si scopre cosa c’è sotto: un ritratto di Arianna Gori, la nonna di Aurora. Le due sono praticamente identiche.

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Il restauratore non vuole dire ai due per chi sta restaurando questi quadri, ma una volta usciti Clarissa dice ad Alessandro di aver rubato dei documenti. Quello che scoprono li sconvolge: il committente è la Fondazione Carini. 

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Le tre rose di Eva 3, dodicesima puntata 

Clarissa e Alessandro si rivolgono al frate che era amico del padre della donna. “Da troppo tempo nutro dubbi sulla fede del monsignor Carini” dice il prete. “Ora agite anche a nome mio e di ciò che rappresento”.

“Il pentacolo lo avrebbe protetto, l’ho detto io a Davide” racconta la madre del bambino ad Edoardo. “Sono loro che mi hanno tolto Davide e che mi hanno fatto impazzire ma sono loro che me l’hanno ridato”. Edoardo tenta di spiegare alla donna che è stata Aurora a fargli riavere il figlio. La donna ha paura ma alla fine gli racconta tutto. Dietro il pentacolo c’è la Fondazione Carini che è anche la beneficiaria del patrimonio di Davide. “Abbiamo un bel problema” annuncia Alessandro. “Come dimostriamo che un uomo così influente è un mostro?”.

Ruggero esce dal convento perché ha trovato Ferentino. Camerana ha una sola domanda: “Chi?” e la ripete picchiandolo. “Il vescovo Carini. Era lui a dare gli ordini a Maniero o a me. Ma preferisco morire ora piuttosto che ripetere questo nome davanti a un giudice” dice Ferentino. Ruggero chiama subito Alessandro: i due hanno scoperto nello stesso momento chi sta orchestrando tutto. 

“Avrai la tua vendetta ma tu non uccidi in nome di Aurora. L’avrai tutti insieme, uniti, per lei” dice Alessandro a Ruggero che è pronto a sporcarsi le mani di sangue; sembra però che Alessandro sia stato convincente nel dissuaderlo e gli spiega il suo piano.

“Voglio conferire alla Fondazione Carini tutte le mie proprietà” dice Camerana al vescovo tornato al convento. “Vorrei che la mia testimonianza possa far capire alla delegazione di Roma quanto bene lei ha fatto. Ma vorrei occuparmi di persona del patrimonio della Fondazione” continua Ruggero. “Ci devo pensare” gli risponde il vescovo.

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Alessandro invece va da Raniero e gli mostra i quadri di Boccanera. “Perché la Fondazione Carini si occupa di queste cose?” chiede Alessandro. “Io sono solo un contabile non ne so niente” risponde Raniero. Alessandro continua a fare domande, poi esce dal convento e attacca a viso aperto anche il vescovo: gli dice del fondo di Davide, lo accusa della morte di Aurora. Ruggero allora interviene difendendo il vescovo e dicendo ad Alessandro che si sta sbagliando; Raniero e Veronica assistono alla scena dalla finestra. Quando Carini si allontana, i due si scambiano uno sguardo d’intesa.

Le tre rose di Eva 3, dodicesima puntata 

Lorenzo decide di andare a trovare Matteo e gli dice che Laura sta per lasciare Villalba. “Solo tu puoi fermarla. Pensavo volessi conoscere tuo figlio” gli dice lasciandolo senza parole. Matteo allora va da Laura e la affronta deciso ad andare fino in fondo.

Carini ci è cascato in pieno, pensa di aver ammorbidito del tutto Ruggero e di averlo in pugno: per questo sta pensando di affidargli i libri contabili. Raniero non è per niente convinto, è preoccupato per quello che ha scoperto Alessandro: “Sei sicuro, papà?” gli dice alla fine Raniero. Ma il vescovo è pienamente certo tanto che mostra a Camerana tutte le sue carte. Carte che prontamente vengono inviate ad Alessandro per i dovuti controlli.

Ma Camerana si spinge anche oltre e va a frugare tra le cose del vescovo direttamente nella sua stanza dove trova la documentazione su Maniero: lo psichiatra aveva pesanti debiti di gioco e il vescovo lo ha aiutato in cambio di “piccoli favori”. Maniero gli segnalava donne con patrimoni che potevano essere facilmente plagiate per poi finanziare la Fondazione Carini.

Durante la conferenza stampa della Fondazione Carini i tre intervengono per mostrare a tutti le prove che hanno raccolto. Raniero si preoccupa subito di distruggere tutti i documenti prima dell’arrivo dei carabinieri. Elena avverte Veronica che Mancini a breve avrebbe eseguito il mandato di arresto.

Le tre rose di Eva 3, dodicesima puntata 

“Ciò che conta è il tesoro dei Gori, io e tu siamo stati uno strumento per arrivarci. Ora c’è bisogno di un sacrificio, del resto si fa questo per i figli” dice Raniero a suo padre. Il vescovo allora si mette alla scrivania e inizia a scrivere una lettera mentre i carabinieri bussano alla porta. “Sic transit gloria mundi” pronuncia Raniero mentre il padre si lancia dalla finestra togliendosi la vita. 

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Nella sua stanza di Carini, Alessandro, Ruggero e Mancini trovano la lettera con la confessione del vescovo (che si è sacrificato per proteggere suo figlio). Alessandro però non sembra convinto che sia veramente tutto chiarito.

Nel bosco di notte si consuma l’ennesimo rituale con il pentacolo e Veronica dichiara sciolto il “legame” che unisce le donne con il mantello rosso”Sorelle, la nostra guida ci ha lasciato. Da oggi dichiaro sciolto il nostro legame. Nessuno saprà di noi se sapremo mantenere il silenzio” dice mentre invita tutte le altre a bruciare le mantelle nel fuoco. Raniero guarda la scena da lontano.

Alessandro, Clarissa e Mancini vanno a parlare con Veronica la quale gli dice di aver visto in alcuni documenti il simbolo del pentacolo, l’indicazione di un posto preciso nel bosco e una volta di aver notato una veste rossa in un armadio. Per rendere la sua parte ancora più convincente si mette a piangere dicendo che “voleva solo ricominciare una nuova vita”. Alessandro non le crede.

Andando nel punto del bosco che Veronica gli ha indicato trovano i resti delle vesti rosse bruciate la sera prima. Ma Alessandro si rivolge al maresciallo e al magistrato dicendo loro che ancora si è lontani dalla verità e che devono capire cosa nascondono i quadri del Boccanera per venire a capo dell’intera vicenda, delle morti dei Gori e dei carabinieri che li hanno aiutati.

“Che fine hanno fatto i pezzi del quadro? Perché quel dipinto con il viso di Aurora? Perché tutti i Gori sono stati uccisi? Dove portano le scritte nascoste?”. Sono ancora tante le domande a cui trovare le adeguate risposte.

Raniero continua ad analizzare i pezzi del dipinto di cui è in possesso e legge il messaggio che celano: “Dove ognuno cerca, dei 14, quando lungo ciò che è vero”. Ma mancano ancora due tasselli per scoprire l’intera scritta.

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