La lezione della Croazia: tu protesti, io segno | L’Italia del calcio subisce un gol “da polli”

di Guido Monastra

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La lezione della Croazia: tu protesti, io segno | L’Italia del calcio subisce un gol “da polli”

| sabato 13 Giugno 2015 - 12:20

L’Italia resta un paese di santi, poeti e navigatori. E furbetti del quartierino. L’Italia del calcio, poi… Nessuno è più furbo degli italiani nei trucchetti, tipo: allontanare il pallone per perdere tempo, protestare preventivamente con gli arbitri per creare un condizionamento, simulare in area, alzare la mano per chiamare il fuorigioco anche quando non c’è… E inoltre: pareggiare quando fa comodo a entrambi infischiandosene dello spettacolo, ogni tanto vendere e comprare qualche partita (così, tanto per gabbare gli scommettitori) ecc ecc. Certi trucchi li abbiamo esportati nel tempo, tanto è vero che nel calcio globalizzato ormai anche in altri campionati vediamo pessimi usi e costumi, anche se in misura minore.

La grande notizia di Croazia Italia, qualificazione europea (mica amichevole) è che l’Italia si è fatta gabbare sul “suo terreno” e ha subito un gol clamoroso che avrebbe potuto cambiare il corso della qualificazione europea. Mentre tutti stavano a protestare con arbitro e guardalinee per il gol annullato a El Shaarawi (proteste giustificate come confermano le immagini) la Croazia ha battuto il calcio di punizione, è partita subito in contropiede approfittando della superiorità numerica di quattro uomini e ha segnato il gol dell’1 a 0 con Mandzukic.

Molti commentatori e sportivi lo hanno ritenuto un comportamento antisportivo. A nostro avviso è soltanto un clamoroso gol “da polli” che impone autocritica. Lo avessimo segnato noi, quel gol, avremmo sentito aggettivi superlativi per sottolineare la tempestività, l’intelligenza e la furbizia dei calciatori italiani. Speriamo che certe lezioni servano: più gioco, più spettacolo, magari più gol ma meno proteste.

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