Autovelox non revisionato? La multa è annullata | Lo ha deciso la Corte Costituzionale

di Redazione

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Autovelox non revisionato? La multa è annullata | Lo ha deciso la Corte Costituzionale

| venerdì 19 Giugno 2015 - 10:08

Se l’autovelox non è revisionato e perfettamente funzionante, scatta l’annullamento delle multe elevate: a rivoluzionare il codice della strada in vigore potrebbe essere la stessa Corte Costituzionale. Secondo il vecchio articolo 45, non è prevista la “verifica periodica di funzionalità e taratura per tutte le apparecchiature”.

Il passo del codice della strada è stato bocciato dalla corte: “Gli apparecchi per l’accertamento dei limiti di velocità, come gli autovelox, vanno sottoposti a verifiche periodiche, perché i fenomeni di obsolescenza e deterioramento possono pregiudicare non solo l’affidabilità delle apparecchiature, ma anche la fede pubblica che si ripone in un settore di significativa rilevanza sociale, come quello della sicurezza stradale”.

Gli autovelox sono spesso collocati in posti non riparati, costantemente esposti a pioggia, vibrazioni, shock termici (temperature ambientali alte e basse): vanno allora revisionati, se le multe che elevano vogliono essere un reale incentivo alla sicurezza stradale. “Appare evidente – ha scritto la Cassazione in una sentenza che ha fatto da apripista per la Corte Costituzionale – che qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico, è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche, e quindi a variazioni dei valori misurati, dovute ad invecchiamento delle proprie componenti e ad eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazione della tensione di alimentazione. Si tratta di una tendenza disfunzionale direttamente proporzionata all’elemento temporale“. Le mancate verifiche periodiche risultano “irragionevoli”.

È cominciato tutto quando un’automobilista di Mondovì, nel cuneese, è stata fermata da una pattuglia della polizia stradale: per lei, oltre alla multa salata, il ritiro della patente. La donna ha protestato, spiegando agli agenti che la velocità registrata dall’autovelox era nettamente superiore rispetto a quella a cui lei andava. Il provvedimento è stato prima impugnato davanti al prefetto, che ha respinto il ricorso, poi davanti al giudice di pace di Mondovì, che ha fatto lo stesso: non è cambiato nulla neanche alla Corte d’Appello di Torino, ma l’automobilista ha continuato la propria battaglia senza mai fermarsi. La Corte di Cassazione si è rivolta infine alla Corte Costituzionale, che ieri ha bocciato parte dell’articolo 45 del codice della strada.

Cosa cambia adesso? Gli agenti di polizia dovranno da adesso in poi dimostrare che gli strumenti di misurazione della velocità (autovelox e simili) vengono periodicamente testati e tarati. Se così non dovesse essere, tutti i multati faranno ricorso.

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