Se il calcio è lo specchio di un Paese alla deriva…

di Guido Monastra

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Se il calcio è lo specchio di un Paese alla deriva…

| martedì 23 Giugno 2015 - 14:00

Volete sapere quanto sono sorpreso per il nuovo scandalo scommesse che ha travolto il Catania? Zero, proprio zero. Anzi, a essere sincero mi ha sorpreso solo la velocità con cui stavolta gli investigatori sono riusciti a sviluppare le indagini. Molto spesso, infatti, certi scandali affiorano a molti mesi di distanza, quando cioè il verdetto sportivo con le sue retrocessioni (o promozioni) è già andato in archivio.

Non sono sorpreso, dunque. E lo dico da attento conoscitore del calcio, abituato alle cronache delle partite e alle analisi in diretta. Una delle cose che mi affascina di più, nel giorno della partita, è andare a controllare le variazioni delle quote delle partite: spesso questo “esercizio” fornisce indicazioni interessanti. E il Catania non era sfuggito a questo esame: a proposito delle cinque partite incriminate (leggi qui l’elenco) le quote dei bookmakers sulla vittoria degli etnei sono scese in modo decisamente anomalo. Poteva starci che la vittoria a Varese, contro una squadra ormai retrocessa, venisse data a quote bassissime ma Catania – Trapani (derby salvezza) strideva a una quota a meno di “mezzo”. E nemmeno la vittoria a Latina sembrava così scontata come indicava la quota. E com’è stato strano quel pareggio con il Livorno in un finale concitato….

A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca (premesso che ancora certe accuse vanno provate e non siamo ancora a sentenza). Ecco perchè la sorpresa di un addetto ai lavori è pari a zero. Stavolta è toccato al Catania, in altri tempi gli scandali hanno travolto anche squadre ben più nobili. E potremmo fare una lunga collezione di partite chiacchierate e incriminate nelle ultime settimane. Perchè stupirsi? Anche il calcio è lo specchio importante di un Paese, dove il prezzo della corruzione è alto quanto l’evasione fiscale; dove il concetto di legalità viene sbandierato quasi sempre a parole e quasi mai nei fatti; dove il dovere civico è necessario purché sia a carico di altri; dove la furbizia è considerata più importante dell’intelligenza; dove il bene pubblico è in fondo il bene di nessuno; dove il fine giustifica i mezzi e peggio per gli altri se sono meno furbi di noi.

Così, a naso, il Catania non parteciperà alla prossima serie B, così come non vi parteciperà il Parma (altro scandalo del calcio italiano, sebbene di diversa natura) e chissà quali altri terremoti ci saranno in B e in C per altri scandali o anche soltanto per stabilire i criteri dei ripescaggi. Ne abbiamo viste tante che non ci sorprenderemo nemmeno nel prossimo futuro. Si naviga a vista. E il mare è inquinato.

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