Floyd Mayweather ha perso il titolo dei pesi welter conquistato nel ‘match del secolo’ contro Manny Pacquiao, andato in scena il 2 maggio scorso. La Wbo (World Boxing Organization) ha deciso di revocarglielo per non aver rispettato le regole dell’organizzazione: per mantenerlo, il pugile statunitense avrebbe dovuto comunicare entro venerdì 3 luglio la rinuncia del titolo Wba dei superwelter.
Secondo quanto evidenziato da Espn, infatti, il regolamento della Wbo non permette ad un pugile di detenere un titolo mondiale in più classi di peso: “La Wbo world championship non ha avuto altra scelta – si legge nella risoluzione del comitato esecutivo – La Wbo ha massimo rispetto per Floyd Mayweather e per tutti i risultati raggiunti nel corso della sua carriera, ma Mayweather si è sempre detto d’accordo e consapevole per quel che riguarda le regole a cui un campione della Wbo deve attenersi”.
A Mayweather erano stati concessi due mesi, invece dei canonici dieci giorni, per decidere in quale classe di peso continuare a gareggiare e quindi scegliere quale titolo conservare e quale, invece, rendere vacante. E lo stesso pugile 38enne, dopo il match vinto con Pacquiao, aveva assicurato di voler lasciare vacanti sia il titolo dei superwelter detenuto nella Wba, sia quello dei pesi welter con la Wbc, ma alle sue parole non hanno fatto seguito i fatti.
Adesso il campione statunitense ha 14 giorni di tempo per fare ricorso, ma se in passato sia la Wba che la Wbc hanno abolito la regola del divieto di avere più titoli in classi di peso diverse, appare invece difficile che la Wbo cambi idea. Dura la reazione dello staff di Mayweather, decisamente contrariato dalla sentenza: “È una vergogna totale”, ha detto il Ceo della Mayweather Promotions, Leonard Ellerbe, a ESPN.com.
“Floyd deciderà quali azioni intraprendere – aggiunge – Ma nel frattempo si sta godendo un paio di centinaia di milioni guadagnati nel suo ultimo incontro, e questo ha un impatto pari a zero su tutto ciò che fa. Floyd Mayweather ha un grande rispetto per ciascuna organizzazione, come ha sempre avuto nella sua carriera di 19 anni, ma la sua decisione non sarà dettata da alcuna organizzazione o persona“, conclude Ellerbe.
