Papa Francesco e il lavoro “ostaggio” del profitto | “L’occupazione non sia affidata alle mani di pochi”

di Redazione

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Papa Francesco e il lavoro “ostaggio” del profitto | “L’occupazione non sia affidata alle mani di pochi”

| mercoledì 19 Agosto 2015 - 12:47

Il delicatissimo rapporto tra lavoro, famiglia e creato. Questo il tema centrale affrontato da Papa Francesco in occasione della consueta udienza generale del mercoledì.  “Il lavoro è sacro perché esprime la dignità della persone – ha detto il Santo Padre – Ma la ricerca della produttività non può tenere in ostaggio la famiglia”.

“Quando il lavoro è in ostaggio della logica del solo profitto e disprezza gli affetti della vita, l’avvilimento dell’anima contamina tutto: anche l’aria, l’acqua, l’erba, il cibo – spiega Bergoglio – colpiscono soprattutto i più poveri. La gestione dell’occupazione è una responsabilità che non può essere lasciata nelle mani di pochi o scaricata su un mercato divinizzato”.

Lavoro e responsabilità sociale: “Causare una perdita di posti di lavoro significa causare un grave danno sociale. La moderna organizzazione del lavoro – continua Papa Francesco – mostra talvolta la tendenza a considerare la famiglia un ingombro, un peso per la produttività del lavoro. Ma domandiamoci: quale produttività? E per chi?”.

“È indubbiamente ricca di servizi e di organizzazione – dichiara poi Francesco sulle moderne città – però, ad esempio, è spesso ostile ai bambini e agli anziani. A volte chi progetta è interessato alla gestione di forza-lavoro individuale, da assemblare e utilizzare o scartare secondo la convenienza economica”.

La famiglia quindi “è un grande banco di prova perché quando l’organizzazione del lavoro la tiene in ostaggio allora siamo sicuri che la società umana ha incominciato a lavorare contro se stessa”. Poi la battuta su una celebre massima di San Paolo: “Chi non vuole lavorare neppure mangi, disse. È una bella ricetta per dimagrire questa eh? Non lavori, non mangi!”.

“Il lavoro, si dice comunemente, è necessario per mantenere la famiglia, per crescere i figli, per assicurare ai propri cari una vita dignitosa. Di una persona onesta la cosa che più bella che si possa dire è : “E’ un lavoratore, ovvero uno che nella comunità non vive alle spalle degli altri”.

Ed ecco il riferimento alla tutela del creato: “Il lavoro, nelle sue mille forme, a partire da quello casalingo, ha cura anche del bene comune. La famiglia educa al lavoro con l’esempio dei genitori: il papà e la mamma che lavorano per il bene della famiglia e della società”.

Causare una perdita di posti di lavoro significa causare un grave danno sociale – ammonisce Papa Francesco in chiusura di incontro – Mi rallegro tanto quando vedo che i governanti fanno tanti sforzi per trovare posti di lavoro e cercare che tutti abbiano un lavoro”.

 

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