Sudafrica, scoperti i resti di una nuova specie |Ecco le caratteristiche dell’Homo Naledi

di Redazione

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Sudafrica, scoperti i resti di una nuova specie |Ecco le caratteristiche dell’Homo Naledi

| giovedì 10 Settembre 2015 - 12:43

Sono stati scoperti in una caverna del Sudafrica fossili di una nuova specie umana, l‘Homo Naledi.

Lee Berger, che ha guidato la spedizione, ha detto ai giornalisti che i fossili sono stati trovati in profondità. I fossili mostrano un sorprendente mix di caratteristiche umane. Potrebbe trattarsi di uno dei primi membri del gruppo evolutivo che comprende l’uomo moderno.

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L’annuncio dell’incredibile ritrovamento è stato dato dalla University of Witswaterstrand di Johannesburg, dalla National Geographic Society e dal Dipartimento per la Scienza e la Tecnologia/National Research Foundation del Sudafrica ed è stato pubblicato dalla rivista scientifica eLife. Un approfondimento della ricerca verrà pubblicato sul numero di ottobre del National Geographic.

Si tratta del più grosso ritrovamento di ossa di ominidi mai avvenuto: tutto è cominciato nella grotta detta Rising Star, a una cinquantina di chilometri a nordovest di Johannesburg, dove sono stati scoperti oltre 1.500 elementi fossili che devono ancora essere datati. Erano ammucchiati in una cavità accessibile solo attraverso un pozzo talmente stretto che per recuperarli è stato arruolato uno team di speleologi e ricercatori che fossero magri abbastanza per entrarci.

I frammenti recuperati finora appartengono ad almeno 15 individui della stessa specie e si pensa che ce ne siano molti altri da recuperare.

Il tratto anatomico più sorprendente è quello dei piedi perché “sono praticamente indistinguibili da quelli di un essere umano moderno”, ha dichiarato William Harcourt-Smith del Lehman College della City University of New York, un altro studioso che ha partecipato alla ricerca. “La particolare combinazione dei tratti anatomici distingue Homo Naledi da tutte le specie finora conosciute”, commenta Berger.

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Ma la scoperta più sorprendente sembra essere proprio il contesto in cui sono stati ritrovati i fossili a far emergere quella che probabilmente è l’aspetto più straordinario della scoperta: l’Homo Naledi, ritengono gli studiosi, forse seppelliva i suoi morti, un comportamento finora riscontrato solo nell’uomo moderno.

Se fosse confermata, la teoria farebbe pensare che questa specie fosse già capace di un comportamento ritualizzato (vale a dire ripetuto) finora attribuito solo agli esseri umani moderni. “Questa grotta non ha ancora svelato tutti i suoi segreti”, conclude Berger. “Ci sono ancora centinaia, se non migliaia di resti ancora da studiare sepolti laggiù”.

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