Non si arresta la lunga scia di sangue in Israele. Due palestinesi, tra cui un ragazzo, sono stati uccisi dalle forze di sicurezza israeliane a Gerusalemme e altri due ragazzini, di 13 e 15 anni, sono morti a sud di Gaza, presso Khan Yunis, negli scontri con l’esercito di Tel Aviv. Secondo la polizia il ragazzo ucciso a Gerusalemme aveva aperto il fuoco contro gli agenti che hanno risposto.
In mattinata un razzo sparato dalla Striscia di Gaza è caduto in territorio aperto nel sud di Israele: non ci sono stati né danni né vittime. Da segnalare anche due israeliani accoltellati nel rione ortodosso ebraico di Shmuel ha-Navi a Gerusalemme, l’aggressore è stato ucciso.
Un’escalation difficile da controllare. Durante la preghiera del venerdì nella moschea di Gaza City, il leader di Hamas a Gaza Ismail Haniyeh ha chiesto “un rafforzamento dell’Intifada, unica strada che può condurre alla liberazione”. Gaza e Cisgiordania come due entità unite: “Siamo un unico popolo, dobbiamo coordinare un’unica strategia”.