Una bocciatura netta per il Dpef 2016-2018 della Regione Siciliana. La Corte dei Conti ha infatti definito “non conforme al sistema contabile del Def nazionale”, il documento di programmazione economico finanziaria approvato dal governo Crocetta su proposta dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei.
Inoltre il Dpef eluderebbe “i nuovi principi della programmazione” che “non si inseriscono più in un disegno che parte dalla spesa storica incrementale per le individuare le entrate a copertura della stessa ma in uno nel quale, al fine di garantire l’attuazione dei principi costituzionali in tema di pareggio del bilancio e di divieto di nuovo indebitamento per spese correnti, occorre avere il quadro programmaticamente il più vicino possibile alle effettive risorse finanziarie a disposizione e solo successivamente decidere i programmi da attuare nel corso della gestione”.
Sono tanti i rilievi dei giudici contabili sia sulle previsioni delle entrate sia sulle spese ma soprattutto sulle partite fiscali che il governo stima di incassare dallo Stato a chiusura del confronto ancora aperto sul disavanzo da 3 miliardi tra il 2016 e il 2017, dettaglio che non è sfuggito alla Corte che considera aleatori anche i presunti proventi dalla valorizzazione degli immobili regionali e dalla lotta all’evasione.
Graffeo bacchetta il governo anche per le previsioni di crescita del Pil (+0,4% quest’anno e +1% l’anno prossimo) contenute nel Dpef ricordando che “di solito l’incremento significa un aumento delle entrate ma questo non è previsto del documento”.