Salute, il web è il secondo riferimento dopo il medico

di Redazione

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Salute, il web è il secondo riferimento dopo il medico

| mercoledì 18 Novembre 2015 - 17:16

Un italiano su due ricerca attivamente le informazioni sul web, anche se resta per tutti il medico il riferimento centrale (85% medico di base, 68% medico specialista), e poi come seconda scelta il web. È quanto emerge da un confronto tra esperti, studiosi dell’Università La Sapienza di Roma, l’Istituto Superiore di Sanità e Aifa dopo una ricerca su un campione di 2.066 individui.

Le informazioni più cercate sul web sono le più diverse. “L’83% degli italiani indica informazioni riguardanti le patologie, il 66% sulle possibilità di cura e il 64% sui corretti stili di vita. Le ricerche comprendono inoltre accentuazioni specifiche sui farmaci prescritti dal medico (44%) e sui farmaci da banco (35%).

“La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provocherà una rivoluzione paragonabile a quella seguita all’introduzione sul mercato degli smartphone, che hanno concentrato in un unico apparecchio una molteplicità di funzioni cambiando per sempre i concetti di connessione e comunicazione” spiega Valentina Mantua, Psichiatra e Dirigente Medico dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da uno su quattro, in particolare dalle fasce più giovani rispetto a quelle più anziane. “Il web rappresenta un’enorme opportunità in termini di conoscenza, ma nell’esplorare la rete sono necessari gli strumenti per orientarsi sull’autorevolezza delle fonti che producono informazioni e in medicina la qualità delle informazioni è una questione centrale, – commenta Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – e diventa allora fondamentale favorire l’alleanza fra paziente e medico e fornire a quest’ultimo strumenti di presidio per guidare la popolazione nelle ricerche online. Internet necessita di essere incluso nella relazione potendo affermarsi quale collante e territorio di confronto all’interno della relazione”.

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