Terra dei fuochi, i dati preoccupanti dell’ISS | Più morti e più tumori per l’inquinamento

di Redazione

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Terra dei fuochi, i dati preoccupanti dell’ISS | Più morti e più tumori per l’inquinamento

| lunedì 11 Gennaio 2016 - 17:51

Nella Terra dei Fuochi ci si ammala e si muore sempre più spesso. Il quadro prospettato dall’Istituto Superiore di Sanità è preoccupante ed evidenzia “una serie di eccessi della mortalità, dell’incidenza tumorale e dell’ospedalizzazione per diverse patologie”.

E le cause sono più che note: “Tra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione a inquinanti emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani”, si legge nel rapporto dell’ISS sulla situazione epidemiologica nei 55 Comuni campani individuati dalla legge numero 6 del 2014.

Anche sei dati sono relativi solo ad alcuni comuni, si possono formulare alcune considerazioni generali: “Le analisi condotte sull’insieme dei comuni della Terra dei fuochi mostrano che il profilo di salute dei bambini presenta alcune criticità nel primo anno di vita”.

In particolare si registrano “eccessi di bambini ricoverati per tutti i tumori in entrambe le province di Napoli e Caserta, ed eccesso di incidenza e di ricoverati per tumori del sistema nervoso centrale rispettivamente per la Provincia di Napoli e di Caserta”. In età pediatrica e pediatrico-adolescenziale  i tumori del sistema nervoso centrale sono in eccesso come incidenza e come numero.

“Nella Provincia di Caserta il dato sui ricoveri mostra un eccesso per questi tumori nelle due classi di età indagate – spiega l’ISS – Le leucemie risultano in eccesso solo come numero di bambini ricoverati nella Provincia di Caserta. La protezione della salute infantile, in questo quadro deve necessariamente iniziare con la tutela della salute nel periodo prenatale”.

Ma non basta, bisogna perseguire “l’obiettivo di garantire alle donne in gravidanza un ambiente sicuro, secondo le più recenti raccomandazioni. Va inoltre rafforzata l’attività di prevenzione rispetto ai rischi ambientali per la salute infantile, evitando esposizioni indebite dei bambini a inquinanti ambientali, con uno sforzo integrato della famiglia, della scuola e dei pediatri”.

“Appare opportuno procedere con l’implementazione di percorsi di intervento, anche ispirati da approcci basati sul principio di precauzione, coerentemente con gli indirizzi raccomandati dall’Oms su questi temi – evidenzia l’ISS – Appare utile individuare percorsi di rapido accesso ai servizi sanitari per l’ottimizzazione delle procedure diagnostiche e terapeutiche per l’infanzia”.

Secondo l’Iss “appare opportuno implementare indagini analitiche di approfondimento epidemiologico, volte ad identificare le cause che hanno contributo a determinare gli eccessi evidenziati – si legge nel rapporto – È al momento difficoltoso individuare i fattori ambientali specificamente associati all’insorgenza dei tumori infantili“.

Ciò è dovuto “in parte al fatto che le esposizioni rilevanti possono riguardare il genitore, il bambino nel grembo materno, o il bambino dopo la nascita, e poiché i tumori, in particolare quelli infantili, possono essere il risultato di una combinazione di cause genetiche e ambientali”.

Per l’ISS, un altro aspetto rilevante per l’area della Terra dei fuochi in relazione alla salute infantile riguarda “la deprivazione socioeconomica”.  “I bambini che vivono in zone povere sembrano essere più vulnerabili rispetto a quelli che risiedono in aree meno deprivate”, continua l’Istituto Superiore di Sanità.

Questo perché “possono cumulare diversi fattori quali malattie croniche e diete meno sane, che possono dar luogo a ulteriori effetti sinergici negativi sulla salute. I bambini che vivono in condizioni sociali avverse presentano infatti esposizioni multiple e cumulative, sono più suscettibili ad una ampia varietà di sostanze tossiche ambientali e spesso non hanno accesso a un’assistenza sanitaria di qualità per ridurre gli effetti di fattori di rischio ambientali”.

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