Apertura con sofferenza stamani per la borsa di Milano che ha visto un avvio negativo dell’indice Ftse Mib dell’1,42% attestandosi a quota 19.852 punti. Perdono anche le altre borse europee come Parigi che cede l’1,14%, Francoforte che segna un cedimento dell’1,29% e Londra che arretra dell’1,27%.
L’andatura negativa delle borse europee segue senza dubbio la tempesta sui prezzi del petrolio e il dato negativo di Wall street che nella giornata di ieri hanno pesato sulla borsa di Tokyo che ha chiuso lasciando sul campo il 2,7% attestandosi a quota 17.240,95 punti.
A preoccupare le borse è il prezzo del petrolio, il peso della fine delle sanzioni in Iran condiziona il prezzo del greggio. Sul mercato after hour di New York i contratti sul greggio Wti con scadenza a febbraio recuperano 33 centesimi e vengono scambiati 30,81 dollari al barile. Il Brent risale a 30,39 dollari dopo che ieri era sceso sotto i 30 dollari per la prima volta dal 2004.
Non sono solo la Russia di Putin o il Venezuela di Maduro a seguire con trepidazione le quotazioni in caduta libera del petrolio, con il mini-rimbalzo di ieri stroncato dalle scorte massicce accumulate negli Usa. “È necessario prepararsi al peggio se i prezzi del petrolio dovessero scendere ancora – ha detto il primo ministro russo Medvedev – Le possibilità dello Stato non sono infinite”.