Vivere in un grattacielo può danneggiare il cuore | Lo rivela uno studio scientifico condotto in Canada

di Redazione

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Vivere in un grattacielo può danneggiare il cuore | Lo rivela uno studio scientifico condotto in Canada

| martedì 19 Gennaio 2016 - 10:45

Vivere in un grattacielo? Scenario interessante, ma secondo uno studio condotto a Toronto (Canada), anche un po’ rischioso per la salute. Questo perché in caso di malore, i tassi di sopravvivenza calano drasticamente in proporzione al numero di scale da percorrere. Insomma, più alti si vive e maggiore sarà il rischio di morire per ritardo nei soccorsi.

I numeri sono piuttosto significativi in tal senso. Sopra il 25esimo piano nessun sopravvissuto fra gli 8.126 casi esaminati, adulti che hanno subito un arresto cardiaco extraospedaliero con primo intervento dopo chiamata al numero di emergenza fra gennaio 2007 e dicembre 2012.

“Il nodo dell’accesso all’edificio, il ritardo causato dagli ascensori – spiega Ian Drennan, autore dello studio pubblicato sul ‘Canadian Medical Association Journal’ – e dalle distanze fra il mezzo di emergenza e il luogo dell’intervento, sono tutti fattori che possono contribuire a un allungamento dei tempi necessari per raggiungere il paziente e cominciare le manovre salvavita“.
Come ben si sa, in caso di problemi cardiaci “possono fare la differenza fra la vita e la morte anche l’avvio immediato di manovre rianimatorie da parte di presenti e l’uso di un defibrillatore automatico esterno eventualmente disponibile nelle vicinanze”. Solo il 30% delle vittime di arresto cardiaco riceve questo primo e tempestivo intervento.
Diventa quindi necessario, secondo lo studio, migliorare l’accesso ai defibrillatori installandoli ai piani superiori o negli ascensori, dare ai paramedici delle chiavi universali per l’accesso esclusivo a determinati ascensori. Gli spunti per migliorare il soccorso di chi abita ai piani alti, in parole povere, non mancano di certo.
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